Attentato nei confronti del primo cittadino di Licata: nella sera di lunedì è stata incendiata la villa in campagna del sindaco anti abusivi Angelo Cambiano....
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«Sono senza parole. È un momento davvero molto particolare». Lo ha detto, con un filo di voce, il sindaco di Licata Angelo Cambiano che sulle demolizioni degli immobili abusivi ha sempre sostenuto di «non avere fatto altro che applicare la legge, ciò che la politica non ha fatto in oltre 40 anni visto che è del '76 la norma che stabilisce che sono abusivi gli immobili edificati entro i 150 metri dalla battigia».
«Farò una riflessione.
A poche ore dell'attentato 40 sindaci dell'Agrigentino si sono dati appuntamento a Licata per manifestare solidarietà nei confronti del collega Angelo Cambiano. «Domenica all'Arena di Giletti, abbiamo visto Angelo Cambiano spiegare la normalità delle demolizioni degli immobili abusivi - dicono i sindaci dell'agrigentino, attraverso Emilio Messana - Un'ottima figura per la Sicilia e i suoi amministratori. L'affermazione del diritto crea scandalo, fa del suo primo cittadino un eroe, suo malgrado. Oggi saremo a Licata per manifestare la nostra solidarietà e l'indignazione. Alla comunità di Licata, profondamente offesa da questo vile attentato, la nostra vicinanza. Ad Angelo Cambiano il nostro incoraggiamento ad andare avanti nella difesa della nostra terra e dei valori della legalità».
E all'indomani dal rogo il ministro Alfano annuncia: «Proporrò la scorta per il sindaco di Licata». Il Guardasigilli è arrivato al Palazzo di città del comune agrigentino per esprimere la solidarietà al primo cittadino. «Proporrò una scorta al sindaco e una vigilanza ai luoghi della sua vita perché la scelta di amministrare una città, non significa fare un scelta dell'eroismo - dice - La paura è un sentimento naturale e lo Stato deve intervenire per sottrarre paura a chi ce l'ha avendo avuto il consenso del popolo per governare un terra splendida e difficile come questa».
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Il Messaggero