"Visto" va in edicola con un libro di barzellette sui gay e scoppia la polemica. Ad accendere la miccia è un messaggio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ad accendere la miccia è un messaggio postato su twitter, con la foto del volumetto "Le migliori barzellette gay" (Edizioni & Comunicazione), allegato al settimanale, oggi edito da Prs che lo ha rilevato da Rcs. Immediate le proteste sul web.
Ma Federico Silvestri, ad e direttore generale di Prs, rispedisce la polemica al mittente: «Difendo e rivendico la scelta di allegare a Visto opere di barzellette su varie tematiche, tra le quali anche i gay, che non sono più un argomento tabù. A discriminare, piuttosto, è chi pensa il contrario».
Su Twitter l'iniziativa viene bollata, tra l'altro, come esempio di «squallore unico» o insieme di «schifosi luoghi comuni etero di moda negli anni '50».
E Change.org lancia online una petizione per chiedere al direttore di Visto, Roberto Alessi, di scusarsi: «Crediamo e lavoriamo perchè i diritti di tutti vadano rispettati - si legge - a partire dal diritto al rispetto. Le redazioni dovrebbero ribellarsi a simili iniziative».
«Sto seguendo con enorme sorpresa il montare di questa polemica - replica Silvestri, interpellato dall'ANSA - assolutamente artefatta e fuori luogo. Intanto bisognerebbe sapere che, a fronte di una tiratura di 350 mila copie, abbiamo deciso di abbinare a 50 mila copie dieci titoli di barzellette sulle tematiche "classiche", da Pierino ai carabinieri allo sport, ognuno dei quali allegato a circa 5mila copie. Mi chiedo dunque perchè ci si indigni per i gay e non per i carabinieri o le mogli tradite. Respingo con forza la polemica, anzi la rivolgo a chi la monta: sono loro che discriminano. Sarebbe squallido inserire certi argomenti e non altri, o scherzare su temi sensibili come la morte, la guerra, le tragedie. La satira non ha confini».
Silvestri rivendica anche che Visto «è stato tra i pochi giornali a dare voce a chi difende un certo tipo di diritti e di battaglie, come Vladimir Luxuria, ospite del settimanale tante volte, l'ultima delle quali quando è stata aggredita per la sua battaglia contro lo spaccio di droga». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero