Libia, il ministro Pinotti: governo al Serraj ancora fragile senza il voto di Tobruk

Roberta Pinotti
Nella Conferenza di Vienna che inizierà domani «ci aspettiamo passi avanti» sulla Libia. Il Governo di al Serraj è «ancora molto fragile...

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Nella Conferenza di Vienna che inizierà domani «ci aspettiamo passi avanti» sulla Libia. Il Governo di al Serraj è «ancora molto fragile perchè manca il voto del Parlamento di Tobruk che anche la risoluzione Onu ritiene necessario perchè l'esecutivo possa considerarsi nella pienezza delle sue funzioni». Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, al programma L'intervista di Maria Latella su Skytg24.


«Sappiamo - ha aggiunto Pinotti - che c'è un personaggio come Haftar che svolge un ruolo delicato. Lui sta combattendo l'Isis e questo è positivo. Serraj ha proposto di mettere sotto un comando unificato tutti quelli che combattono l'Isis e forse partendo da qui si può trovare un percorso comune».

«La riunione ministeriale di domani a Vienna sulla Libia - si legge in una nota della Farnesina - si pone in continuità con l'appuntamento di Roma del 13 dicembre 2015, il cui successo si era rivelato determinante per la firma dell'accordo politico libico, l'approvazione della risoluzione 2259 del Consiglio di Sicurezza e, successivamente, l'ingresso del Primo Ministro Fayez al Serraj e del Consiglio Presidenziale a Tripoli il 30 marzo scorso. L'unità e la stabilizzazione della Libia rimangono un obiettivo prioritario per l'Italia».

L'appuntamento di Vienna, «convocato e co-presieduto dal Segretario di Stato Kerry e dal Ministro Gentiloni, riunisce i Paesi del »formato di Roma« (membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, alcuni Paesi europei e della regione, Organizzazioni Internazionali e Regionali), allargato a Malta, Ciad, Niger e Sudan». «La novità qualificante è rappresentata dalla partecipazione del Premier Al Serraj e di membri del Consiglio Presidenziale/Governo di Accordo Nazionale, a concreta testimonianza dei progressi, anche se ancora fragili, compiuti dal dialogo politico libico in questi mesi. Al Serraj potrà così raccogliere un importante messaggio di sostegno internazionale alla sua azione e presentare alcune prime decisioni, come il decreto per la formazione della Guardia Presidenziale e il provvedimento per la creazione di un comando operativo congiunto per la lotta a Daesh».


«Da parte italiana, la riunione di Vienna è stata preparata, in coordinamento con gli Stati Uniti, da una serie di contatti telefonici del Ministro Gentiloni con gli interlocutori libici e con diversi partecipanti tra cui i Ministri Ayrault, Hammond, Steinmeier, Lavrov, Al Jubeir, l'Alto Rappresentante Mogherini, il Rappresentante Speciale ONU Kobler e lo stesso Segretario Kerry, oltre che durante la visita del Ministro a Tunisi del 9 maggio. Incontri preparatori si sono tenuti anche con l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti».
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Il Messaggero