Libia, in parata con le teste mozzate: «Allah è grande», così l’Isis ha conquistato Bin Jawad

Libia, in parata con le teste mozzate: «Allah è grande», così l’Isis ha conquistato Bin Jawad
Hanno sfilato per strada mostrando numerose teste mozzate tra la folla, tenendole in un furgoncino, e urlavano «Allah è grande». È questa la terribile...

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Hanno sfilato per strada mostrando numerose teste mozzate tra la folla, tenendole in un furgoncino, e urlavano «Allah è grande». È questa la terribile scena raccontata da alcuni testimoni di uno degli ultimi crimini compiuti dagli uomini dell’Isis nella città della costa libica di Bin Jawad, che fa parte della municipalità di Sirte. I jihadisti lunedì scorso avevano diffuso un comunicato in cui dichiaravano di aver preso il controllo del territorio.


In quell’occasione, molti abitanti della cittadina affacciata sul Mediterraneo sono fuggiti in preda al terrore, mentre altri sono stati raccolti all’interno dello stadio comunale. Il loro destino, però, non è chiaro. Un uomo riuscito a fuggire ha detto a un giornalista del Sunday Times che «molti terroristi hanno attraversato le strade del centro cittadino sui loro pick up, mostrando le bandiere nere dello Stato islamico e teste mozzate appartenenti a prigionieri».

Altri residenti hanno detto di essere stati cacciati dalle proprie case, che ormai appartengono al Califfato, mentre più di 200 persone, che avevano lavorato per le forze di sicurezza e i ministeri, sono state arrestate. Numerosi negozi sono stati saccheggiati e la merce presa, tra cui soprattutto le sigarette, è stata distrutta con un grande falò. Ancora, i testimoni raccontano che un egiziano abbia ricevuto pubblicamente 80 frustate dopo essere stato visto in strada a fumare.

L’Isis sta avanzando sempre di più in Libia. L’obiettivo degli uomini del Califfato è quello di unire tutta la fascia costiera tra Sirte e Sidra per impossessarsi delle risorse petrolifere della regione. Una situazione, questa, che se dovesse continuare ancora per molto potrebbe innescare un intervento armato delle potenze occidentali, Italia inclusa.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero