Lettera al Papa contro il Sinodo, i cardinali conservatori si dividono

Lettera al Papa contro il Sinodo, i cardinali conservatori si dividono
CITTÀ DEL VATICANO Chi ha firmato la lettera, una specie di altolà alle aperture sinodali, resterà uno dei tanti segreti custoditi in Vaticano. Di sicuro non sono stati i...

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CITTÀ DEL VATICANO Chi ha firmato la lettera, una specie di altolà alle aperture sinodali, resterà uno dei tanti segreti custoditi in Vaticano. Di sicuro non sono stati i quattro cardinali che, ieri mattina, hanno smentito seduta stante di avere apposto il proprio nome in calce. Quattro big. In questo modo, hanno marcato la propria distanza dalla fronda.




Scola, il francese Vingtrois, Piacenza e Erdo relatore generale del Sinodo. Da qualche tempo al di là del Tevere è evidente che si muove nell'ombra un sentimento ostile, non solo per criticare le procedure sinodali adottate, ritenute manipolabili e pilotate, piuttosto per bloccare possibili modifiche al sacramento del matrimonio. All'apertura del Sinodo l'australiano Pell aveva consegnato a Bergoglio un testo che rifletteva la preoccupazione di un drappello di porporati. La cosa aveva indotto Francesco, il giorno successivo, a scendere di nuovo in aula per rassicurare gli animi dei padri sinodali. «La dottrina non si cambia».



LOBBY

In questo clima si comprendono meglio le parole di appeasement pronunciate in quella occasione. «Non ci sono pressing di lobby esterne e interne», aveva detto, «né tantomeno logiche cospirative». Poi aveva invitato ancora una volta a non considerare il Sinodo un'aula parlamentare, un parlatorio, un senato, ma uno spazio protetto per scambiarsi liberamente le idee e farsi guidare dallo Spirito Santo, una forza capace di fare arrivare tutti a una soluzione illuminante. L'appello era di parlare con «parresia», liberamente. Forse a qualcuno non sarà piaciuto, chissà.



SMENTITE

Ieri mattina in Vaticano non si parlava d'altro. Quali e quanti sono i cardinali che hanno criticato l'impostazione sinodale? Perchè vogliono depotenziare, di fatto, la sua azione innovatrice in campo pastorale? In pratica è l'ultimo atto di una sfibrante partita sotterranea venuta clamorosamente allo scoperto proprio con la pubblicazione della lettera. A rendere noti i contenuti è stato il blog di Sandro Magister, divenuto il punto di riferimento del blocco più conservatore. Padri sinodali che temono che anche il minimo spiraglio, come per esempio la comunione ai divorziati, possa aprire una pericolosa breccia e contribuire ad uno sgretolamento inesorabile di tutto l'impianto della dottrina.



L'elenco, pubblicato da Magister, comprendeva nomi di peso come Caffarra, Collins, Dolan, Ejk, Erdo, Mueller, Sarah, Napier, Piacenza, Urosa Savino, Vingtrois, Scola. Tredici in tutto, che però, dopo la pubblicazione del testo, nel giro di un paio d'ore si sono ridotti a nove, visto che Scola, Vingtrois, Piacenza ed Erdo hanno smentito di avere condiviso l'operazione e una accusa tanto pesante, e cioè l'esistenza di una regia occulta, pilotata, per ottenere «risultati predeterminati». Mai firmato una lettera simile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero