E così, dopo aver accusato per mesi Silvio Berlusconi e Forza Italia di "inciuciare" con Renzi e il Pd, tocca ora a Matteo Salvini dover spiegare perché,...
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Resta il fatto che il blitz di Pd, Lega, Ala, Svp e dei fittiani di Direzione Italia, ha sorpreso un po' tutti. Soprattutto ha preso in contropiede gli esclusi accumunati - chi più che meno - da un unico obiettivo: portare a scadenza la legislatura e magari dare prima del voto, una spolveratina ancor più proporzionale ai due sistemi elettorali scritti dalla Consulta in due differenti pronunce.
L'accelerazione ha quindi il merito di riportare al primo punto dell'agenda politica il nodo irrisolto che è poi stato alla base dei ragionamenti di coloro che il 5 dicemmo hanno ritenuto impossibile andare al voto dopo la sconfitta del referendum.
Il testo base del Rosatellum ha probabilmente mille difetti, ma come ha di recente sostenuto Romano Prodi, "è meglio succhiare un osso che un bastone". Le possibilità dei votare in Parlamento sistemi più compiuti e strutturati, cancellierato tedesco o semipresidenzialismo alla francese, sono ridotte a zero e questo lo sanno anche gli ex del Pd ora raccolti 'Articolo1'.
Resta però da vedere se la priorità del Pd a trazione renziana è quella di dotare il Paese di un sistema elettorale decente, o quella di andare al voto al più presto e comunque prima della legge di stabilità di fine ottobre. Per risolvere il rebus non resta che attendere ancora qualche giorno e, soprattutto, la reazione di Berlusconi alle affermazioni favorevoli al Rosatellum espresse stamani dal presidente della Liguria Giovanni Totti in un'intervista al Corriere.
Marco Conti Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero