«Chi non sta nell'inciucione di questa legge elettorale deve essere bastonato: e il sospetto che dobbiamo essere bastonati noi e i grillini è più che...
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Mdp attacca quindi frontalmente il Pd sul tema del modello di legge elettorale, il controverso Rosatellum Bis. Prima Alfredo D'Attorre, poi Bersani, ma anche Federico Fornaro accusano apertamente il partito di Matteo Renzi di volere questa riforma per annientare chi è contrario alla sua approvazione, cioè Mdp e M5s. E conseguentemente di voler fare un enorme regalo alla destra.
«Ormai è chiaro - affonda D'Attorre alla festa di Mdp di Napoli - che il Rosatellum ha due obbiettivi, colpire il M5s e noi di Mdp. Se si andasse a votare con il Rosatellum si consumerebbe uno strappo gravissimo. Non solo è chiaramente incostituzionale, ma - sottolinea - questa legge rappresenta anche un gigantesco regalo al centrodestra». Questa legge «è un fratellino minore del Porcellum» taglia corto il senatore Federico Fornaro.
Mentre il ministro Martina difende il Rosatellum e dice chiaramente che aiuterebbe il Pd a restare «il perno dello
schieramento di centrosinistra. Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, dalla festa Mdp di Napoli, nega pacatamente che il Rosatellum sia incostituzionale rifacendosi a un commento del costituzionalista Valerio Onida. A suo giudizio, la priorità è approvare una legge in grado di evitare il rischio di andare a votare con i due 'Consultellum'. «Non abbiamo ancora tanto tempo a disposizione« e »serve buona volontà da parte di tutti per fare una legge», osserva. «Il Rosatellum forse è migliorabile in Parlamento, ma è di gran lunga migliore delle due leggi che sono uscite dalle sentenze della Corte».
Sulla stessa linea, anche Renato Brunetta, capogruppo FI alla Camera, che sempre sul palco del Chiostro di Santa Chiara, smentisce che la legge sia contro la Carta, come sostenuto da Massimo D'Alema: «Lui non è un costituzionalista. La sua è un'opinione politica, non pregnante dal punto di vista tecnico. Non fare la legge - prosegue - sarebbe il massimo incentivo all'antipolitica, vorrebbe dire che il Parlamento non conta nulla». E intanto nasce l'asse Pd-FI contro l'emendamento del M5S contro Berlusconi.
Luigi Zanda e Renato Brunetta sono d'accordo infatti anche nel bocciare l' emendamento del M5s che nega a chi è incandidabile la possibilità di diventare premier. Norma ormai nota come anti-Cav. «Sono da sempre contrario - afferma Zanda - a norme rivolte in modo punitivo a un singolo, ad personam, a maggior ragione quando si tratta di un avversario politico». Parole accolte con soddisfazione da Renato Brunetta: «Fa piacere leggere questa dichiarazione dal Presidente dei senatori Pd. È un atto tardivo ma comunque apprezzabile, anche ricordando l'atteggiamento del Pd nei giorni dell' estromissione di Berlusconi dal Parlamento. Meglio tardi che mai», conclude.
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Il Messaggero