Due persone, un imprenditore agricolo di Nardò (Lecce) e un presunto caporale sudanese, sono state rinviate a giudizio per la morte di Abdullah Muhamed, bracciante agricolo...
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Secondo quanto contestato dal pm Paola Guglielmi, a causare il decesso della vittima sarebbero state le condizioni climatiche in cui l'uomo era costretto a lavorare, senza acqua, sotto il sole cocente. Era privo di un regolare contratto e non aveva nessuna tutela previdenziale. Il gup Giovanni Gallo ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile: la moglie e la figlia della vittima, la Cgil, il Cidu, Centro Internazionale Diritti Umani, l'azienda Mutti e la Conserve Italia, cooperativa collegata anche alla Cirio, che sostengono di aver subito dalla vicenda un danno d'immagine. Proprio quell'estate infatti avevano acquistato dall'azienda salentina pomodori per le loro produzioni. Il processo si aprirà il prossimo 22 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero