Le lezioni di danza, lo studio della chitarra, la scuola, gli amichetti della parrocchia. Una vita normale, quella di Alessia e Martina, sorelle inseparabili, fino a due anni fa....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La data di inizio della tragedia per Alessia e Martina è il 4 settembre, quando hanno assistito ad una scenata che ha cambiato per sempre il rapporto col loro papà. A raccontare l'accaduto è Maria Concetta Belli, avvocato di Antonietta Gargiulo, la donna ricoverata in ospedale, in fin di vita: «Aggredì la moglie prima davanti ai colleghi, sul posto di lavoro, allo stabilimento Findus, poi nella stessa giornata a casa, davanti alle figlie». Dopo quell'episodio la moglie lo cacciò di casa e il 7 settembre presentò un esposto. L'uomo la implorò di non denunciarlo: aveva 90 giorni per rendere l'esposto una denuncia a tutti gli effetti. Lui si impegnò ad andare da uno psicologo e a frequentare un percorso genitoriale. Alessia e Martina iniziarono ad andare dagli assistenti sociali. «La bambina più piccola, quando le si chiedeva se voleva vedere il papà - aggiunge l'avvocato - sembrava traumatizzata, non parlava, si limitava a scuotere la testa, facendo cenno di no». La più grande, più conciliante, i primi tempi aveva mantenuto i rapporti con il padre, poi pian piano se ne era allontanata.
Perchè, riferisce l'avvocato «diceva che il papà ogni volta che la chiamava chiedeva sempre della mamma, era ossessionato da lei e soprattutto dalla sua gelosia».
Il Messaggero