Lasciano un cellulare nella tomba della nonna per inviarle degli sms. Dopo tre anni la risposta: «Veglio su di voi»

Lasciano un cellulare nella tomba della nonna per inviarle degli sms. Dopo tre anni la risposta: «Veglio su di voi»
Per Lesley Emerson, 59 anni, di South Shields, inviare sms ad amici e parenti era un'abitudine irrinunciabile. E così i...

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Per Lesley Emerson, 59 anni, di South Shields, inviare sms ad amici e parenti era un'abitudine irrinunciabile.




E così i suoi cari, quando la donna nel luglio del 2011 è morta dopo aver perso la sua battaglia contro il cancro all'intestino, hanno deciso di seppellirla con il suo cellulare. Un modo per ricordare uno degli aspetti che più amavano di lei: Lesley non faceva mai sentire solo nessuno, inondando di messaggi le persone che le stavano vicino. Adesso toccava a loro. Quasi come un rito, un modo per sentirla ancora vicina, parenti e amici hanno continuato a inviarle messaggi raccontando cosa succedeva nelle loro vite. Per tre anni non c'è stata una sola novità della famiglia che non sia stata comunicata anche a Lesley tramite sms.



Ma nessuno li aveva preparati a ricevere un messaggio dall'oltretomba. Sheri Emerson, 22 anni, una delle nipoti, dopo aver inviato uno dei tanti messaggi di affetto della donna, ha ricevuto una risposta che le ha fatto raggelare il sangue. Poco dopo aver dato l'invio, sul suo telefono è apparsa l'icona che segnalava che “Nan”, la nonna, le aveva risposto: «Sto vegliando su di voi. Ce la farete a superare questo momento. Andrà tutto bene».



Sheri era sotto choc. «Mi sono sentita male quando l'ho letto. Ovviamente non ci aspettavamo una risposta ai messaggi che le abbiamo inviato. Per noi era un conforto, un modo per sentirla ancora vicina». E così, decisa a indagare sulla vicenda, si è messa in moto per risalire a quello che sembrava essere uno scherzo di cattivo gusto.



«Quando abbiamo deciso di lasciare il cellulare dentro la bara abbiamo contattato l'operatore telefonico affinché non riassegnasse il numero» ha raccontato Sheri. Ma non è andata così. Dopo qualche tempo il numero era finito nelle mani di un'altra persona che, ricevendo centinaia di messaggi da sconosciuti, ha iniziato a pensare di essere vittima di uno scherzo e ha voluto unirsi al gioco.



E così ha risposto al messaggio, non immaginando nemmeno lontanamente che lo scherzo si sarebbe trasformato in una risposta macabra per i parenti della donna. «Non vado sulla tomba di mia madre perché mi fa stare male – ha detto John Emerson, il figlio di Lesley – Le inviavo dei messaggi e mi sembrava di averla ancora qui. La compagnia ci aveva assicurato che non avrebbero riassegnato il numero. Non ci posso credere che lo abbiano fatto». Alla famiglia non resta che interrompere le comunicazioni con l'oltretomba. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero