È un'isola divisa tra sentimenti diversi, la Lampedusa di queste ore. Da un lato il ricordo e i preparativi per le cerimonie ufficiali, in vista dell'anniversario...
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LE NAVI «FANTASMA»
Se le traversate di grandi e fatiscenti imbarcazioni sembrano per il momento un ricordo, e i numeri degli sbarchi sono drasticamente calati rispetto agli scorsi anni, sempre più comune diventa l'arrivo delle cosiddette navi «fantasma». Piccole imbarcazioni, con a bordo non più di quaranta o cinquanta persone, che giungono sulle coste italiane alla spicciolata. Le navi, quasi sempre piccoli pescherecci, nelle ultime settimane sono partite soprattutto dalla Tunisia e due, ognuna con circa trenta o quaranta persone a bordo, sono arrivate a Lampedusa negli ultimi due giorni: una alla spiaggia dei Conigli venerdì scorso. L'altra a Cala croce.
MARTELLO: «VENGA IL MINISTRO»
Il neo sindaco, Salvatore Martello, dice che il tema sarà al centro dell'incontro con il ministro Marco Minniti, che arriverà sull'isola il 3 per partecipare alla cerimonia in ricordo delle vittime del naufragio del 2013: «Parleremo di tutto», dice Martello: «Lo aspettiamo, siamo stremati, questo sarà il primo punto in discussione». Nelle scorse settimane, Martello ha dichiarato di puntare alla chiusura del centro di accoglienza sull'isola, che al momento ospita circa 250 persone. La rotta tunisina è già al centro di incontri e trattative, anche perché il governo di Tunisi ha sempre assicurato massima collaborazione alle autorità europee. Nei giorni scorsi è stato confermato un piano di finanziamento di 300 milioni all'anno per il prossimo quadriennio.
I VELIERI
Ma barche «fantasma» arrivano anche nel canale di Otranto dove, ieri, sono stati intercettati dalla Guardia di finanza ben due velieri. Il primo aveva a bordo 63 migranti, tutti uomini, in buona parte provenienti dal Pakistan (i due skipper bielorussi sono stati arrestati). La seconda barca a vela è stata bloccata mentre navigava con l'autopilota inserito dopo che gli scafisti avevano abbandonato il natante. A bordo 34 migranti, tutti iracheni. I numeri degli arrivi con le barche «fantasma» sono bassi, il Viminale stima non più di 5000 arrivi. Il rischio però, spiegano alcuni investigatori, è che su queste piccole navi passino pregiudicati o persino jihadisti di ritorno dai territori di guerra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero