Tra il 2014 e il 2015 Maria Elena Boschi cercò di aiutare Banca Etruria a non fallire. Dopo una lunga serie di audizioni che hanno reso quasi monotematico il lavoro della...
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Nulla di illecito, ma forse poco opportuno visto che alla vicepresidenza della banca aretina c’era il padre. Nessuna pressione, hanno sostenuto Consob, Bankitalia e persino oggi l’ex numero uno di Unicredit, ma tutto ciò non risolve il problema politico che ha il Pd. Un nodo che il partito è chiamato a sciogliere dopo la conclusione della legislatura e, ovviamente, la fine del lavoro della Commissione d'inchiesta ricandidare o no la sottosegretaria?
Dividere i destini del partito da quelli dell’ex ministro delle Riforme o mantenere il punto sostenendo, come fa il Dem Marcucci, che si tratta di “un’operazione mediatica che vuole decretare la colpevolezza a prescindere di Maria Elena Boschi”?
L’attesa nel partito resta quella del passo indietro volontario anche se l’interessata ha più volte sostenuto che intende rimettersi alle valutazioni del partito.
Toccherà quindi a Renzi decidere, magari dopo le vacanze di Natale, se e dove schierare la giovane sottosegretaria. Un compito non facile visto i rapporti tra i due e l’esigenza di non dover ammettere responsabilità sinora negate con molta forza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero