Siria, la bimba che si arrende davanti alla macchina fotografica

La bambina siriana di 4 anni fotografata dalla giornalista palestinese Abu Shaban
Alza i pugnetti uniti sulla testa, stringe le labbra in un accenno di pianto senza lacrime, per farsi catturare dal nemico come se aspettasse quel momento da quando è nata. Sta...

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Alza i pugnetti uniti sulla testa, stringe le labbra in un accenno di pianto senza lacrime, per farsi catturare dal nemico come se aspettasse quel momento da quando è nata. Sta facendo il giro del mondo la foto di una bambina siriana di quattro anni che si arrende davanti al flash della macchina fotografica pensando che sia un'arma.




La foto e' stata scattata dalla fotoreporter palestinese Nadia Abu Shaban durante uno dei suoi viaggi nella Siria devastata dalla guerra. La giornalista ha deciso di pubblicare la foto della bambina triste che si consegna arresa sul suo account Twitter. In breve il primo piano della piccola e' stato condiviso sulle reti social ed è diventata una delle immagini più virali", ricorrenti e martellanti, dell'informazione indipendente online.



"Fotografia scattata a una bambina siriana - scrive Nadia Abu Shaban sulla sua bacheca Facebook - Lei crede che ho in mano un'arma e non una macchina fotografica. Per questo si e' consegnata". Tra scuole e orfanotrofi bombardati, in giornate scandite dalla paura di essere uccisi o di dover fuggire, si calcola che siano 5 milioni i bambini siriani coinvolti nella guerra del regime di Bashar Al Assad contro i terroristi dello Stato islamico. Secondo recenti dati Unicef, i bambini costretti a lasciare la Siria sarebbero arrivati a un milione, 740mila hanno meno di undici anni. Tremilacinquecento bambini siriani hanno valicato la frontiera con Libano, Giordania e Iraq, da soli, senza famiglia. I piccoli uccisi in Siria, sostiene l'Alto Commissariato per i diritti umani, sono stati finora 7mila.



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Il Messaggero