Kuwait, uccidono la domestica filippina e la nascondono nel freezer: coppia condannata a morte

Kuwait, uccidono la domestica filippina e la nascondono nel freezer: coppia condannata a morte
Sono stati condannati a morte in contumacia in Kuwait marito e moglie, lui libanese e lei siriana, riconosciuti colpevoli di avere ucciso la loro domestica filippina e di averne...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono stati condannati a morte in contumacia in Kuwait marito e moglie, lui libanese e lei siriana, riconosciuti colpevoli di avere ucciso la loro domestica filippina e di averne nascosto i resti in un freezer. L'omicidio era stato scoperto dopo oltre un anno nel gennaio scorso, quando era stato ritrovato il cadavere della domestica, Joanna Demafelis, di 29 anni, nell'abitazione abbandonata dalla coppia.


Il fatto ha portato ad una crisi diplomatica tra il Kuwait e Manila, con il presidente filippino Rodrigo Duterte che ha fatto appello il mese scorso ai lavoratori filippini perché lascino il Kuwait e ha imposto un divieto a nuovi espatri verso i Paesi del Golfo dove buona parte dei domestici impiegati nelle case provengono appunto dalle Filippine. La coppia libanese-siriana è stata arrestata in febbraio a Damasco su mandato di cattura spiccato dall'Interpol, ma non è stata estradata in Kuwait. Le autorità siriane hanno infatti consegnato il marito, Nader Essam Assaf, a quelle libanesi, mentre hanno trattenuto la moglie in prigione in Siria. La sentenza capitale, da eseguirsi per impiccagione, è stata emessa al termine di una sola udienza. La coppia, secondo quanto ha sottolineato una fonte giudiziaria, può fare ricorso in appello, ma solo se accetterà di tornare in Kuwait. Sono circa 250.000 i cittadini filippini che lavorano nell'Emirato. Le organizzazioni per i diritti umani denunciano periodicamente il trattamento riservato a questi espatriati e a quelli di altri Paesi che lavorano in Kuwait o in altri Paesi del Golfo, dove normalmente non possono avanzare alcuna protesta a causa del sistema che regola la loro permanenza. Il visto e il permesso di lavoro, infatti, dipendono dalla cosiddetta kafala, la sponsorizzazione del datore di lavoro che può impedire al dipendente straniero di andarsene da casa o cambiare lavoro senza il suo consenso. In seguito alla scoperta dell'omicidio di Joanna Demafelis, il mese scorso le autorità filippine e kuwaitiane hanno avuto due giorni di colloqui a Manila nel tentativo di trovare un accordo che garantisse una maggiore protezione dei lavoratori filippini. Ma dopo due giorni di intensi negoziati non sono arrivati ad alcun risultato. 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero