Iraq, referendum in Kurdistan: oltre il 90% per l'indipendenza. Scattano le esercitazioni militari

Iraq, referendum in Kurdistan: oltre il 90% per l'indipendenza. Scattano le esercitazioni militari
Oltre il 90% dei curdi iracheni ha votato a favore dell'indipendenza della regione del Kurdistan da Baghdad. Il responso viene da risultati non ufficiali riportati stamani...

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Oltre il 90% dei curdi iracheni ha votato a favore dell'indipendenza della regione del Kurdistan da Baghdad. Il responso viene da risultati non ufficiali riportati stamani dalla tv curda Rudaw all'indomani del voto. Secondo i dati provvisori diffusi dall'emittente, il ha ottenuto poco più del 93% delle preferenze. I risultati definitivi della consultazione dovrebbero conoscersi entro domani. Ieri sera la commissione elettorale di Erbil ha reso noto che ha votato il 72,16% degli aventi diritto, circa 4,5 milioni di curdi secondo l'ultimo dato ufficiale (prima del voto la stessa commissione parlava di 5,3 milioni di elettori chiamati alle urne). A Erbil, dopo la chiusura dei seggi, molti curdi sono scesi in strada per celebrare il voto.


Situazione incandescente. Molti cittadini sono scesi nelle strade ieri sera anche in diverse città iraniane curde per festeggiare la tenuta del referendum. Manifestazioni di giubilo sono state segnalate nelle città di Sina, Mahabad, Saqiz e Marivan, dove molti manifestanti hanno celebrato l'avvenimento facendo il segno della vittoria, ballando lo Shaiy, una danza tradizionale curda, e cantando un inno curdo, Ey Reqib.

Allo stesso tempo, sono iniziate le esercitazioni militari congiunte che vedono impegnati i militari iracheni e turchi al confine tra Iraq e Turchia. Il capo di Stato Maggiore dell'Esercito iracheno, generale Othman al-Ghanmi, ha confermato che i due Paesi hanno avviato esercitazioni su «vasta scala» lungo la frontiera. Il generale, citato dall'agenzia di stampa Dpa, non ha però fornito dettagli sulle manovre in corso. Le Forze Armate turche sono impegnate dal 18 settembre in esercitazioni militari al confine con l'Iraq.
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Il Messaggero