Jet russo abbattuto, parla il comandante: «Dai turchi nessun avvertimento»

Jet russo abbattuto, parla il comandante: «Dai turchi nessun avvertimento»
È sano e salvo e Putin l’ha già onorato della medaglia d’Eroe di Russia: Konstantin Murakhtin, uno dei due piloti del Su-24 russo abbattuto dagli F16 turchi, adesso si trova...

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È sano e salvo e Putin l’ha già onorato della medaglia d’Eroe di Russia: Konstantin Murakhtin, uno dei due piloti del Su-24 russo abbattuto dagli F16 turchi, adesso si trova all'ospedale Hmeymim, base russa vicina a Lattakia, in Siria. Lo ha annunciato il ministro russo della Difesa, Sergej Shoygu: «L'operazione di salvataggio è stata completata con successo. Il pilota è tornato alla nostra base. È sano e salvo». È scampato per un pelo alla morte toccata al suo compagno di volo, ma sta già chiedendo ai suoi superiori di tornare a volare in quella stessa area. «Una forma di “risarcimento” verso il mio collega» ha detto in conferenza stampa ripercorrendo quello che è successo in quegli istanti.


«Stavamo volando a seimila metri. Il cielo era sereno, limpido. Il missile ha colpito improvvisamente la coda dell’aereo. Non l’abbiamo proprio visto. Non c’è stato nemmeno il tempo di fare una manovra. Qualche secondo dopo, stavamo già precipitando e ci siamo lanciati fuori». Paracadutati entrambi sulle montagne dei turcomanni amici di Erdogan e nemici di Assad, hanno avuto una sorte diversa. Il tenente colonnello Oleg Peshkov è stato catturato dai ribelli ed è stato ucciso. Murakhtin è riuscito a scappare addentrandosi in un bosco. «Il capitano – ha dichiarato il ministro Sergej Shoigu - è stato recuperato, dopo un’operazione durata 12 ore, da un commando congiunto russo e siriano penetrato per 4 chilometri e mezzo nei territori occupati dai terroristi».

Ma c'è ancora un nodo da sciogliere: lo sconfinamento nello spazio aereo turco. «È escluso che siamo sconfinati in Turchia, neanche per un secondo – dichiara Murakhtin - Si può verificare perfettamente sulle mappe radar dov’è il confine e dov’eravamo noi». Non solo. A questa circostanza si aggiunge il mistero sull'allerta dei turchi. «Non c’è stato alcun tipo di contatto, non sono arrivati avvertimenti visivi, né via radio. Se i loro F16 avessero voluto metterci in guardia prima di tirarci addosso, avrebbero potuto affiancarsi. E invece non abbiamo visto nulla».
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Ma la circostanza è stata smentita da Ankara, che ha diffuso gli avvertimenti radio che ogni 30 secondi, e per cinque minuti, avrebbe inviato al jet russo prima di lanciare il missile: «Attenzione, queste sono le forze aeree turche. Vi state avvicinando al nostro spazio aereo. Deviate immediatamente la vostra rotta verso Sud». Comunque sia andata, il presidente Putin ha già onorato con la medaglia di Eroe di Russia Murakhtin, Peshkov e il soldato Aleksander Pozynich, colpito a morte su un elicottero Mi-8 mentre stava cercando i due commilitoni dispersi.

Tensione Russia-Turchia. Adesso resta il rimpallo di accuse tra i due Paesi. «Sono assolutamente inspiegabili le pugnalate alla schiena a tradimento da coloro che ritenevamo partner e alleati nella lotta al terrorismo - ha detto Putin, riferendosi all'abbattimento del jet russo, durante la cerimonia per le credenziali dei nuovi ambasciatori stranieri - Finora non abbiamo sentito scuse né tantomeno proposte per risarcire i danni e punire i criminali per il reato commesso. C'e' l'impressione che le autorità turche vogliano portare deliberatamente i rapporti con la Russia in un vicolo cieco». I toni, dunque, rimangono alti dopo che ieri Mosca aveva accusato la Turchia di proteggere i militanti dell'Isis. «Questo non sorprende - ha detto il premier russo Sergej Medvedev - considerando le informazioni sugli interessi finanziari diretti di certi dirigenti turchi nella fornitura di prodotti petroliferi realizzati dagli impianti dell'Isis».

Netta la riposta del presidente turco: Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che l'impegno della Turchia contro lo Stato islamico è «incontestabile», respingendo ogni accusa che vedrebbe Ankara comprare petrolio dall'Isis. Erdogan, inoltre, ha sfidato la Russia a provare che la Turchia abbia comprato l'oro nero dai jihadisti: «Se non sono provate le accuse da parte della Russia sono calunnie».


Cremlino: «Controlli più stringenti sui prodotti turchi». La Russia introdurrà «controlli più stringenti» sui prodotti agricoli in arrivo dalla Turchia, pur precisando che nessun embargo è stato introdotto, e che misure restrittive di questo tipo non sono per ora in discussione, in seguito all'abbattimento del jet russo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, precisa che le ulteriori verifiche si rendono necessarie alla luce dei pericoli provenienti da azioni di varia natura degli estremisti e da azioni imprevedibili di Ankara. Il ministero dell'Agricoltura ha anticipato il rafforzamento dei controlli sulle importazioni di alimenti dalla Turchia, con ulteriori verifiche al confine. Il vertice fra Mosca e Ankara, previsto il 15 dicembre a San Pietroburgo con l'incontro fra Putin ed Erdogan, non è ancora stato cancellato ufficialmente, ha aggiunto Peskov. «La situazione non è chiara, ci sono molte questioni aperte sull'opportunità di confermarlo», si è limitato a precisare.


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Il Messaggero