«Propaganda per il Pkk»: italiana fermata a Istanbul

Giovanna Lanzavecchia
Una cittadina italiana di 22 anni è stata fermata sabato sera dalla polizia turca in un internet café di Istanbul con l'accusa di aver pubblicato sui social...

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Una cittadina italiana di 22 anni è stata fermata sabato sera dalla polizia turca in un internet café di Istanbul con l'accusa di aver pubblicato sui social network materiale di propaganda a favore del Pkk curdo, considerato da Ankara un'organizzazione terroristica. Lo confermano all'Ansa fonti consolari. Giovanna Lanzavecchia, milanese di 22 anni, si trova ora in un centro di detenzione per stranieri a Istanbul, in attesa di espulsione.


La 22enne potrebbe tornare in Italia «al massimo entro mercoledì», ha detto il padre Marco Lanzavecchia, alla trasmissione Effetto Giorno su Radio24, dopo aver parlato con il consolato italiano a Istanbul. La ragazza, ha aggiunto, «non è in carcere ma è in un centro di espulsione e identificazione per stranieri, è in una cella singola ed è trattata bene e al consolato sono professionali e gentili, hanno dato informazioni precise e puntuali».

Marco Lanzavecchia ha raccontato che la figlia era arrivata la sera prima dell'arresto, venerdì, ma aveva acquistato un biglietto per Berlino perchè la «situazione a Istanbul non era bella, dopo l'attentato che c'era stato la mattina». Sabato invece ha contattato la sorella spiegando di essere stata presa dalla polizia. La ragazza avrebbe manifestato «la sua opinione negativa a proposito della repressione che riguarda il popolo curdo, ma genericamente senza parlare di Pkk o di altri partiti».

«In Turchia siamo stati anche insieme e lei sa benissimo che il vilipendio allo Stato, piuttosto che alla persona di Ataturk, sono considerati delitti gravi. Quindi io mi stupisco, e la perdono solo perchè ha 22 anni, che lei si sia permessa di fare le osservazioni di questo tipo». «Dovrebbero espellerla con l'interdizione a rientrare nel Paese per 5 anni», ha aggiunto, parlando di atteggiamento «fortemente collaborativo delle autorità turche», che si dimostrano «molto gentili» limitandosi ad espellerla, visto il «contesto attuale e la specificità delle loro leggi».
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Il Messaggero