Istanbul, Oxfam: «Rivoluzionare il sistema umanitario, al centro le persone»

Profughi siriani - Foto Oxfam
Sono 125 milioni di persone nel mondo che aspettano aiuti umanitari, 60 milioni di persone in fuga da persecuzioni e conflitti, come quello siriano, che ha già causato...

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Sono 125 milioni di persone nel mondo che aspettano aiuti umanitari, 60 milioni di persone in fuga da persecuzioni e conflitti, come quello siriano, che ha già causato oltre 470 mila vittime, e decine di milioni di persone colpite dagli effetti del cambiamento climatico. In questo contesto lunedì e martedì a Istanbul si tiene il primo Vertice Umanitario Mondiale che, nonostante si svolga in uno delle più gravi situazioni umanitarie dalla Seconda Guerra Mondiale, rischia di passare sotto silenzio e non vedere tradotte le parole e le dichiarazioni di intenti, in azioni e impegni concreti da parte dei leader mondiali. È l'allarme lanciato oggi da Oxfam con la pubblicazione del report «L'impegno per il cambiamento», che lancia una sfida ambiziosa rivolta non solo ai Governi ma anche alle organizzazioni umanitarie in prima linea nella gestione delle più gravi emergenze in corso in tutto il mondo. «C'è bisogno di una rivoluzione copernicana dell'intero sistema umanitario, che metta al centro prima di tutto le persone», dichiara Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia. «Questo - continua Iachino - è uno degli impegni che Oxfam si assume invitando i leader mondiali a fare altrettanto, affinchè questo Summit rappresenti davvero un punto di inizio di questa rivoluzione e non l'ennesima occasione mancata: le persone, le comunità, le autorità locali e la società civile locale sono sempre le prime ad essere colpite e a trovarsi in prima linea».
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Il Messaggero