Istanbul, volo Turkish airlines proveniente da Milano costretto ad atterraggio d'emergenza: prende fuoco un motore

Istanbul, volo Turkish airlines proveniente da Milano costretto ad atterraggio d'emergenza: prende fuoco un motore
Un aereo della Turkish Airlines proveniente da Milano sarebbe stato costretto ad un atterraggio d'emergenza a Istanbul a causa del problema ad un motore, che avrebbe preso...

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Un aereo della Turkish Airlines proveniente da Milano sarebbe stato costretto ad un atterraggio d'emergenza a Istanbul a causa del problema ad un motore, che avrebbe preso fuoco.




Tutti i passeggeri del volo TK 1878 sono stati evacuati, riferisce l'agenzia Dogan. I pompieri dell'aeroporto sono intervenuti per spegnere l'incendio.



Fonti della compagnia aerea Turkish Airlines hanno confermato che tutti i 97 passeggeri a bordo dell'aereo sono stati evacuati in condizioni di sicurezza e che nessuno risulta ferito.



Andrea Fin, un giornalista italiano che si recava a Istanbul per seguire una gara di ciclismo, citato su twitter dall'account stanzaselvaggia di Selvaggia

Lucarelli, ha detto che che in prossimità dell'aeroporto «l'aereo ha cominciato una lunga manovra. Il pilota continuava a girare intorno all'aeroporto, si sentivano turbolenze, pensavamo alle correnti del Bosforo». Poi «l'aereo è atterrato, ma è arrivato pesantissimo sulla pista, abbiamo sentito un forte botto. Il carrello si è piegato e ha urtato l'ala destra, che si è danneggiata. Allora è ridecollato ma a quel punto il motore era andato a fuoco».



«A bordo - continua Fin, c'è stato il panico, la gente urlava, abbiamo pensato che sarebbe accaduto il peggio. Si erano spaccati tutti gli schermi e aperte le cappelliere. Sono calate le maschere e il personale ci ha detto di piegarci in avanti e mettere la testa tra le gambe. Pensavamo di ammarare perchè c'era il mare lì a due passi. Invece l'atterraggio è avvenuto in aeroporto, anche se fuoripista nell'erba. I pompieri sono arrivati subito, siamo usciti tutti vivi, terrorizzati e pieni di schiuma, ma vivi. Gli italiani erano qualche decina. Ora siamo qui che aspettiamo le valigie, felici di essere vivi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero