Che i comunicatori del cosiddetto Stato Islamico siano dei grandi osservatori di quanto avviene in Occidente, è fatto risaputo. Che molte delle loro strategie comunicative si...
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Mentre in tutti gli Stati Uniti le proteste nei confronti della polizia diventavano sempre più violente e, di contro, sui social media esplodeva l’hashtag razzista #Chimpout che paragonava a scimmie e animali coloro che scendevano nelle piazze, account come @Bakoon7 e @malkatbi pubblicavano screenshot delle immagini televisive più violente e inneggiavano alla distruzione degli Stati Uniti. Commentando gli eventi, infatti, nei tweet sono comparsi numerosi inviti a tutti i “combattenti solitari” - i “lupi” del jihad urbano, divenuti tristemente famosi dopo i recenti fatti in Canada – perché “approfittino degli scontri di Ferguson e gettino ancora più benzina sul fuoco per mandare all’inferno gli Stati Uniti”.
Secondo @Bakoon7, che è anche l’account da cui nei mesi scorsi erano partite le minacce di morte ai dipendenti di Twitter, situazioni come quella di Ferguson sono delle “opportunità d’oro che non si ripresentano tanto facilmente I mujahideen devono dunque “svegliarsi e trasformarle in loro azioni per far scorrere il sangue degli infedeli sulla strada”.
Altri account hanno immediatamente seguito le sue riflessioni “ad alta voce” con una serie di re-tweet). Sull’onda dell’entusiasmo il forum ufficiale di Isis (il cui ultimo post pubblicato è proprio un video di RT arabic – la tv russa in lingua araba - sugli scontri di Ferguson) ha invitato tutti i sostenitori a usare hashtag come #IntifadainAmerica, #AmericaIsCollapsing e #AmericaOnFire.
Ma è di @Malkatbi la proposta più inquietante e piena di pericolose possibile conseguenze di inasprimento razzista della situazione. Per lui Isis dovrebbe “finanziare i neri americani con armi e munizioni in modo da distruggere gli Stati Uniti in una settimana”.
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Il Messaggero