Isis, nuovo video choc: 21 ostaggi chiusi in gabbia e minacciati di morte

Isis, nuovo video choc: 21 ostaggi chiusi in gabbia e minacciati di morte
In un nuovo terribile video dell'Isis, considerato autentico dal Site, 21 combattenti curdi sono fatti sfilare nelle strade affollate della provincia di Kirkuk ciascuno dentro...

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In un nuovo terribile video dell'Isis, considerato autentico dal Site, 21 combattenti curdi sono fatti sfilare nelle strade affollate della provincia di Kirkuk ciascuno dentro una gabbia. Nel filmato di 9 minuti diffuso sabato sera i terroristi minacciano di decapitare i 21 ostaggi e poi intervistano i prigionieri da dietro le sbarre.










Il nuovo orrore. Nel video i prigionieri sono rinchiusi in gabbie simili a quella usata nel video dell'uccisione del pilota giordano Muath al Kasasbeh. Sono portati a bordo di pick-up, insieme con militanti che sventolano la bandiera nera dello Stato islamico, per le strade della città affollate di sostenitori dell'Isis. Si tratta di 16 Peshmerga curdi e cinque iracheni, tra i quali due ufficiali. Lo afferma al Arabiya. Il video, nella sequenza integrale, è inframmezzato dalle immagini del pilota giordano bruciato vivo in una gabbia e della tragica decapitazione dei cristiani copti egiziani su una spiaggia libica.



Le minorenni in fuga. Le tre ragazze britanniche che sono scappate martedì da Londra per unirsi all'Isis avrebbero attraversato il confine con la Turchia venerdì in auto. Lo riferiscono fonti dell'intelligence turca citate dal Daily Telegraph. Shamima Begum, 15 anni, Kadiza Sultana, 16, e Amira Abase, 15, avrebbero incontrato ad Istanbul un membro dell«Isis »che si occupa di aiutare gli stranieri ad unirsi ai jihadisti«. Poi in macchina con »un siriano«, avrebbero raggiunto la città di Tal Abyad, oltre il confine turco, occupata dai jihadisti.


I servizi di intelligence turchi, in coordinamento con la polizia locale e gli 007 britannici, hanno cercato di rintracciare le tre ragazze in Turchia ma, rivelano, le fonti, la «presenza di una rete dell'Isis a Istanbul rende le operazioni più difficili». È probabile che rappresentanti dei jihadisti in Turchia le abbiano aiutate a nascondersi fino al momento opportuno per attraversare il confine con la Siria. Ora, temono i servizi turchi, le tre ragazze potrebbero trovarsi nelle mani di un «contrabbandiere» altrimenti sarebbe stato impossibile per loro spostarsi liberamente.
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Il Messaggero