Isis, alla conquista dei simboli, in Irak trasformata un'altra chiesa in moschea

Isis, alla conquista dei simboli, in Irak trasformata un'altra chiesa in moschea
Città del Vaticano Le croci spariscono, al loro posto sventolano bandiere nere, lugubri simulacri di un califfato bagnato di sangue e di terrore. L'Islam con la spada che...

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Città del Vaticano Le croci spariscono, al loro posto sventolano bandiere nere, lugubri simulacri di un califfato bagnato di sangue e di terrore. L'Islam con la spada che avanza. E trasforma progressivamente le chiese cristiane, le cappelle, i conventi in Siria e Iraq in moschee. Profanazioni, devastazioni, saccheggi ma anche l'accaparramento, come fosse un bottino di guerra, della croce come simbolo. Il mirhab sostituisce così l'altare nel silenzio della guerra. Così come vengono cancellati il tabernacolo, le icone con i padri delle prime comunità cristiane. Le notizie di questa conquista simbolica, lenta e inesorabile, rimbalzano sul web. Fotografie come trofei. Forse Maometto ne sarebbe anche orgoglioso visto che predicava: combattete gli infedeli finché l’Islam non regni sovrano. Una delle ultime notizie dello sradicamento dei simboli cristiani viene fatta filtrare dal sito Baghdadhope. La chiesa caldea di San Giuseppe a Mosul sarebbe già stata trasformata in moschea ed intitolata a Abu Abdulrahman al-Bilawi, un iracheno già comandante dell'ISIS ucciso lo scorso anno dalle forze di sicurezza governative irachene.




La chiesa era meta di pellegrinaggi il primo di maggio, a ricordo della festa dei lavoratori e di San Giuseppe. Ora che i simboli cristiani, gli affreschi, l'altare, il tabernacolo sono stati eliminati e la cupola dipinta di nero, è stata trasformata in moschea e si sarebbe già tenuta la preghiera comune islamica in occasione del secondo venerdì del mese di Ramadan. Una chiesa dopo l’altra. Dopo Sant'Efrem, ora anche quella di San Giuseppe. Ma le notizie poco incoraggianti non si fermano qui.



Sempre da Mosul vi sarebbe stato il rogo da parte dei miliziani dell’Isis di tutti i libri di autori cristiani conservati nella biblioteca dell'università, comprese le tesi di laurea degli studenti cristiani. Il rogo è stato ordinato i libri contengono, "idee infedeli" che si oppongono alla legge islamica”. Lo stesso pretesto che l’anno scorso aveva motivato il rogo dei libri cristiani nella biblioteca centrale della città. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero