Attacchi Parigi, alleanza mondiale anti-Isis. La Duma: come contro Hitler

Attacchi Parigi, alleanza mondiale anti-Isis. La Duma: come contro Hitler
Coalizione mondiale. Quello che non è successo ai più grandi statisti degli ultimi settant’anni, a decenni di paziente diplomazia, lo sta facendo il terrorismo sotto le...

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Coalizione mondiale. Quello che non è successo ai più grandi statisti degli ultimi settant’anni, a decenni di paziente diplomazia, lo sta facendo il terrorismo sotto le insegne dell’Isis, il Califfato di Abu Bakr al Baghdadi. Si stanno sgretolando tutti gli steccati e i pregiudizi fondati e infondati. Perfino per la lacerante guerra in Siria, ahimè duecentomila morti dopo, le potenze occidentali d’intesa con la Russia stanno ragionando seriamente anche sul dopo-Assad. Ad Antalya, durante il G-20, nessuno si è più azzardato a demonizzare i raid della Russia in Siria, per giorni e giorni etichettati come controproducenti o pro-Assad. E la voce grossa l’ha potuta fare proprio il presidente russo Vladimir Putin dicendo che il re è nudo, e cioè che il terrorismo è finanziato da quaranta nazioni, e anche nel G20 c’è chi lo sostiene.




Dopo che Francois Hollande ha chiesto all’Unione europea di affiancarsi alla Francia nella lotta al terrorismo, ottenendo subito il sostegno voluto, ora l’ultimo appello in ordine di tempo per una coalizione mondiale lo lancia la Duma, il Parlamento russo. Una coalizione anti-terrorismo che va dal Nord America al Medio Oriente, con tutte le potenze occidentali, alla stregua di quella che nella Seconda guerra mondiale ha permesso di sconfiggere Adolf Hitler. Nel frattempo, ora che le critiche mondiali sono evaporate, le truppe dell’esercito regolare siriano hanno lanciato un'offensiva verso Palmira, la città d’arte e di archeologia in mano ai miliziani dell’Isis, grazie alla strada aperta dai raid aerei russi. Lo annuncia proprio il capo di Stato maggiore russo, generale Valeri Gherasimov che avverte che in un’area di circa 500 chilometri quadrati sono stati «liberati» 80 tra cittadine e villaggi.



L’esercito di Assad, il dittatore che si vuole convincere ad accettare un’uscita di scena dignitosa (sarebbe questo il punto di compromesso tra le potenze occidentali con Mosca) con nuove elezioni alle quali lui non prenderebbe parte, è sostenuto dagli Hezbollah libanesi (colpiti per ritorsione a Beirut giovedì 12 novembre da un attentato che ha provocato quaranta morti) e dai pasdaran iraniani e volontari iracheni. Ma prima dell’intervento russo era stato messo alle corde, ora sta avanzando anche verso Aleppo. Il presidente francese Francois Hollande si è accordato con Putin, superando tutte le differenze e diffidenze passate, archiviando almeno provvisoriamente l’Ucraina, per un patto di ferro anti-Isis. E Putin ha subito ordinato al suo esercito di coordinarsi con Parigi. Il presidente russo ha ordinato all'incrociatore “Moskva”, posizionato nel Mediterraneo, di cooperare con le forze navali francesi proprio «come alleati». Dopo aver già annunciato il «importante avvicinamento» con Erdogan, il presidente turco.



Hollande intanto ha compilato la sua agenda anti-Isis: sarà a Washington da Barack Obama il 24 novembre e a Mosca da Putin il 26. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero