L'Isis ha conquistato ieri Palmira in Siria, roccaforte di Assad a metà strada tra l'Eufrate e Damasco, nota soprattutto per le suggestive rovine. Il Califfato controlla...
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I miliziani dello Stato islamico hanno conquistato anche l'ultimo posto di frontiera controllato dal regime di Damasco al confine tra la Siria e l'Iraq. Lo denuncia l'Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che i soldati siriani si sono ritirati dal valico di frontiera di al-Tanf, noto in Iraq con il nome di al-Waleed, in seguito all'avanzata dell'Is.
La perdita di al-Tanf segue la caduta dell'antica città di Palmira nelle mani dell'Is, anche qui dopo il ritiro dell'esercito siriano. Ora l'Is controlla più del 50 per cento della Siria, hanno fatto notare ieri gli attivisti dell'Osservatorio. In particolate, i jihadisti hanno il pieno controllo delle province di Deir Ezzor e di Raqqa e hanno una forte presenza a Hasakeh, Aleppo, Homs e Hama.
La conquista del valico di al-Tanf, che si trova nella provincia centrale di Homs in Siria, rende l'Is in grado di avanzare nella Siria orientale e centrale e di 'collegarsì alla provincia occidentale irachena di al-Anbar, già sotto il suo controllo. Qui domenica l'Is ha conquistato il capoluogo provinciale di Ramadi dopo il ritiro dell'esercito iracheno.
«Il governo italiano è preoccupato non solo per quello che succede in Siria ma anche per la forse ancor più minacciosa situazione in Iraq.
«Mi addolora il fatto che metà del territorio siriano sia in mano a Isis: 4 anni di una guerra civile che poteva essere evitata hanno creato il vuoto necessario alla sua avanzata». A dirlo è il Premio Nobel per la Pace 2003 Shirin Ebadi, avvocato e attivista iraniana per i diritti civili ospite oggi a Milano del Wired Next Fest. «In Kurdistan invece - prosegue Ebadi - la democrazia e la libertà hanno aiutato il popolo a respingere gli attacchi di Isis: Assad è responsabile di questa situazione, ma anche chi l'ha sostenuto, Iran compreso».
«Ora vi preoccupate per le pietre. Ma da quattro anni non vi preoccupate dei corpi maciullati dei bambini», è il nuovo slogan diffuso sui social media dallo Stato islamico (Isis) legato alla presa di Palmira.
Lo slogan sta inondando la Rete e i social media. Il riferimento alle pietre è alle rovine di Palmira, conquistata dai jihadisti mercoledì scorso. Mentre l'accenno ai bambini uccisi riguarda l'altissimo numero di minori uccisi nelle violenze in Siria in corso dal 2011.
Lo slogan è accompagnato da una composizione fotografica in cui si affiancano immagini delle rovine di Palmira a foto, la cui autenticità non è verificabile in maniera indipendente, di corpi di bambini senza vita e a terra in un lago di sangue. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero