L'amministrazione Obama sta valutando di chiedere l'autorizzazione del Congresso per estendere le operazioni militari Usa contro i jihadisti dello Stato Islamico (Isis)...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ipotesi di un'autorizzazione del genere, sottolinea il giornale americano sulla base di fonti bene informate, è peraltro solo «una delle alternative» che l'amministrazione sta concretamente discutendo al suo interno nell'ambito della strategia anti-Isis. Fra le opzioni legali sul tavolo, prosegue il Wp, c'è sia quella di ricorrere all'autorità temporanea prevista dalla cosiddetta War Powers Resolution - la quale attribuisce un potere costituzionale transitorio per disporre l'uso della forza in azioni di emergenza volte alla protezione di cittadini statunitensi minacciati nel mondo - sia, appunto, quella della richiesta di un più ampio mandato ad hoc del Congresso: che di fatto significherebbe mani libere contro i jihadisti.
L'allarme Onu. L'inviato dell'Onu a Baghdad, Nicolay Mladenov, si è detto «seriamente allarmato» dalle notizie provenienti da Amerli (nord est) sulle condizioni in cui vivono gli abitanti (in maggioranza di etnia turkmena e di confessione islamica sciita) della città nel nord est del Paese: lo riporta la Bbc online. «La situazione della gente ad Amerli è disperata e richiede un'azione immediata per prevenire possibili massacri dei suoi cittadini» da parte dei jihadisti sunniti, ha sottolineato Mladenov in un comunicato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero