Per sconfiggere l'Isis i partner dell'America, Italia compresa, devono fare di più. La richiesta sarebbe arrivata direttamente dal Pentagono, il mese scorso,...
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Un indizio di questa nuova strategia potrebbe essere la lettera inviata da Carter alla Pinotti, datata primo dicembre, di cui ha dato notizia il New York Times, in cui il capo del Pentagono ha spiegato di «apprezzare profondamente l'impegno dell'Italia in questa lotta», rilevando tuttavia che «c'è ancora molto da fare».
Il governo italiano, da parte sua, si è sempre detto pronto ad assumere un ruolo di leadership in un eventuale intervento militare, a condizione che sia richiesto da un governo riconosciuto. E ieri, da Berlino, la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo un incontro con il premier Matteo Renzi, ha reso noto che Italia e Germania potranno mandare missioni militari per addestrare le forze di sicurezza libiche, ma nella vicina Tunisia, vista la situazione ancora molto instabile nel Paese, dove il governo di unità nazionale fatica a mettersi in moto. L'offensiva diplomatica americana per rafforzare la campagna anti-Isis proseguirà la settimana prossima partendo proprio da Roma, che martedì ospiterà la riunione ministeriale in formato 'small group' della coalizione internazionale, composto da 23 Paesi oltre l'Unione Europea, co-presieduta dal segretario di Stato John Kerry e dal ministro Paolo Gentiloni.
Tra Washington e Roma il confronto proseguirà al più alto livello con l'incontro alla Casa Bianca tra i presidenti Barack Obama e Sergio Mattarella, l'8 febbraio. Sul fronte siriano, intanto, i riflettori sono puntati sui colloqui di Ginevra mediati dall'Onu, per ora senza faccia a faccia tra regime e opposizione, anche se nel frattempo gli Usa hanno incassato l'ok dell'Olanda ai raid contro lo Stato islamico nell'est del Paese. Mercoledì, Kerry sarà a Londra per la quarta conferenza dei donatori. »L'Europa sta già facendo molto e deve fare ancora di più per lottare unita contro la minaccia terroristica«, ha sottolineato il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi, insistendo su una maggiore cooperazione di polizie e intelligence e sulla prevenzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero