Isis: «Lecito rapire donne e farne schiave sessuali»

Isis: «Lecito rapire donne e farne schiave sessuali»
Nel quarto numero della sua rivista online, l'Isis - oltre a provocare con un fotomontaggio in cui una bandiera nera dell'organizzazione sventola sull'obelisco di...

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Nel quarto numero della sua rivista online, l'Isis - oltre a provocare con un fotomontaggio in cui una bandiera nera dell'organizzazione sventola sull'obelisco di piazza San Pietro, a Roma - sostiene la legittimità del rapimento e della riduzione in schiavitù sessuale delle donne degli «infedeli».







La tesi su "Dabiq" La formalizzazione di quella che è diventata una drammatica prassi, riferisce il sito della Cnn, è riportata nella rivista online "Dabiq". «Ci si dovrebbe ricordare che ridurre in schiavitù le famiglie dei kuffar», gli infedeli, «e prendere le loro donne come concubine è un aspetto saldamente stabilito dalla sharia, la legge islamica», sostiene il gruppo nella rivista pubblicata domenica. Un'interpretazione della sharia respinta dalla stragrande maggioranza del mondo musulmano. Il titolo dell'articolo è «La rinascita della schiavitù prima dell'Ora», termine che indica il Giorno del giudizio.



Yazidi nel mirino Nel testo si sostiene che le donne della setta degli yazidi, la minoranza curda insediata soprattutto in Iraq, possono essere legittimamente catturate e forzate ad essere concubine o «schiave sessuali», sintetizza la Cnn. Proprio ieri un rapporto di Human Rights Watch (Hrw), basandosi sulle testimonianze di detenuti e fuggitivi, aveva denunciato che i jihadisti dell'Isis tengono prigionieri centinaia di yazidi iracheni e costringono giovani donne e adolescenti a sposare i loro combattenti.
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Il Messaggero