Isis, ex militare britannico: «Rischio attacchi con gas cloro in metropolitane e allo stadio»

Isis, ex militare britannico: «Rischio attacchi con gas cloro in metropolitane e allo stadio»
«I militanti dell'Isis di ritorno nel Regno Unito potrebbero lanciare un attacco con gas cloro sui treni, nella metropolitana di Londra o durante una partita di calcio». A...

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«I militanti dell'Isis di ritorno nel Regno Unito potrebbero lanciare un attacco con gas cloro sui treni, nella metropolitana di Londra o durante una partita di calcio». A riferirlo è Hamish de Bretton-Gordon, per 23 anni nell'esercito britannico ed ex comandante del Chemical Biological Radiological Nuclear Regiment, che dopo le ultime due settimane trascorse in Siria e in Iraq ha detto di aver visto «l'uso più concentrato e letale di armi chimiche dalla guerra tra Iran e Iraq del 1980».




«È evidente che l'Isis sta impiegando molto tempo ed energia nella formazione dei jihadisti all'uso del cloro come arma di terrore - ha scritto de Bretton-Gordon su 2Paragraphs - Ogni jihadista straniero che torna negli Stati Uniti o nel Regno Unito, dopo un addestramento del genere, potrebbe valutare l'idea di usare cloro e altre sostanze chimiche tossiche come armi». Una possibilità che l'ex comandante ritiene «altamente probabile soprattutto sui treni, sulla metropolitana o durante un match sportivo».



De Bretton-Gordon ha riferito che l'Isis ha disseminato una serie di ordigni esplosivi improvvisati al cloro in difesa della base di Tikrit e ha fatto esplodere bombe chimiche a nord di Mosul contro i curdi Peshmerga. Durante l'avanzata dello Stato islamico, l'anno scorso, i militanti hanno guadagnato il controllo di una grande fabbrica di cloro nei pressi di Mosul, nonché il complesso Muthanna nei pressi di Baghdad, dove il regime di Saddam Hussein fabbricava armi chimiche.



Tuttavia, de Bretton-Gordon ha rassicurato che gli attacchi di questa matrice in Gran Bretagna, potrebbero avere «un effetto minimo» se i servizi di sicurezza si faranno trovare pronti. «Il cloro non è molto tossico e le nuvole verdi e gialle sono facili da vedere ed evitare. Inoltre non è un gas molto persistente e la sua durata è di pochi minuti - ha aggiunto l'ex comandante - Senza dubbio, si spera, la Cia, l'Fbi e gli altri servizi di sicurezza faranno estrema attenzione ai jihadisti di ritorno e, in particolare, a chiunque acquisti sostanze chimiche tossiche».



All'inizio di questo mese, l'Isis avrebbe attaccato i soldati iracheni con bombe contenenti cloro gassoso e i curdi sostengono di avere le prove che i jihadisti hanno utilizzato armi chimiche contro i combattenti nel gennaio di quest'anno.



L'uso di cloro, una sostanza che provoca soffocamento, risale alla prima guerra mondiale, ed è vietato ai sensi della Convenzione sulle armi chimiche del 1997, che vieta l'uso di agenti tossici in guerra.

Tuttavia, cloro e altre armi chimiche sono state usate «sistematicamente» durante la guerra civile in Siria: nell'agosto 2013 le forze di Bashar al-Assad furono accusate di aver utilizzato sarin (un gas nervino) durante l'attacco chimico che sconvolse il mondo a Ghouta, a est di Damasco, dove rimasero uccise anche centinaia di civili. In queste settimane lo stesso Assad è accusato di usare elicotteri per sganciare barili-bomba, dispositivi cilindrici pieni di una enorme quantità di esplosivo che causano danni indiscriminati e devastazioni ben oltre gli obiettivi prefissati.



Nella storia recente, sono stati i curdi iracheni le vittime del più sanguinoso attacco chimico: nel 1988 la forza aerea di Saddam Hussein bombardò la città di Halabja, uccidendo 5.000 persone che furono “gassate” a morte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero