Isis, continuano le esecuzioni: decapitati e portati in pubblico i cadaveri di quattro ladri

Isis, continuano le esecuzioni: decapitati e portati in pubblico i cadaveri di quattro ladri
Un'altra pagina del terrore è stata scritta. I jihadisti dello Stato Islamico hanno decapitato quattro uomini accusati di furto e dopo hanno esposto i loro corpi straziati in...

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Un'altra pagina del terrore è stata scritta. I jihadisti dello Stato Islamico hanno decapitato quattro uomini accusati di furto e dopo hanno esposto i loro corpi straziati in una piazza nel centro della città di Mosul, in Iraq.




Le immagini, pubblicate su internet dai terroristi, mostrano i quattro sotto accusa seduti su un divano mentre vengono interrogati da alcuni miliziani. Le fotografie successive li ritraggono in piazza poco prima di essere giustiziati: in ginocchio, bendati, con le mani dietro la nuca gli uomini attendono la loro esecuzione. Accanto alle vittime un jihadista legge le accuse mentre altri miliziani brandiscono strumenti di morte.



Come di consuetudine, una folla oceanica si è precipita in piazza per assistere allo sgozzamento: padri con bambini al seguito si spingono per accaparrarsi un posto in prima fila sulla scena selvaggia. Secondo la ricostruzione di alcuni testimoni i corpi decapitati dei quattro sarebbero stati attaccati a una ringhiera ed esposti al pubblico.



La “punizione” è del tutto anomala: fino a oggi chi era accusato di furto veniva portato in piazza per subire l'amputazione di una mano. L'inasprimento della condanna potrebbe essere ricondotto all'identità delle vittime: i quattro potrebbero essere membri dell'Isis per i quali sono previste pene più severe rispetto ai cittadini comuni accusati di crimini della stessa natura.



Intanto il governo iracheno ha dato il via libera alla creazione di milizie tribali sunnite, addestrate da istruttori statunitensi, nella regione di al Anbar, in parte controllata dai jihadisti dell'Isis. A riferirlo è stato Sabah Karhout, presidente della regione occidentale irachena, confermando quanto era apparso stamani sui media panarabi. Il quotidiano al Hayat ha scritto che il premier iracheno Haydar Abadi ha firmato nei giorni scorsi un decreto che permette alle autorità locali di Anbar di reclutare e armare membri delle tribù sunnite della zona, già addestrati nei campi di Habbaniya, Falluja e Amiriya da istruttori Usa nell'ambito dell'accordo di cooperazione tra Washington e Baghdad. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero