Sembra essere arrivata a una svolta l'inchiesta sull'assassinio della 14enne Anastasia Kriegel, scomparsa il 21 maggio e trovata morta tre giorni dopo, con evidenti ferite...
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Anastasia, nata in Russia ma adottata a due anni da una madre irlandese e un padre francese, frequentava la Confey Community School di Leixlip, la cittadina dove viveva, non lontana da Lucan: descritta da tutti come una ragazza che appariva più grande della sua età, vitale e simpatica, partecipava a tutte le attività della scuola e amava nuotare, ballare e cantare. Nel pomeriggio di lunedì 21 maggio era andata con alcuni coetanei al St. Catherine's Park nella zona di Lucan: ha passato con loro una mezz'oretta, poi, intorno alle 17.30, è sparita. Un comportamento che non era da lei: alle 20 è scattato l'allarme ed è stata sporta la denuncia di scomparsa alla polizia.
Da quel momento sono partite ricerche frenetiche che giovedì 24 si sono concluse con una scoperta tragica: Anastasia giaceva morta in una fattoria in disuso di Lucan. Era stata picchiata brutalmente e uccisa, come ha confermato l'autopsia, con un forte colpo alla testa. Una tragedia che ha sconvolto tutta la comunità, gettando ombre sinistre sui ragazzi della scuola: la polizia sembra orientata a pensare che tra di loro si nascondano i killer. E la domanda inquietante che aleggia è: quale mistero si nasconde dietro l'uccisione di quella ragazzina che tanti amavano ma che qualcuno, evidentemente, voleva morta?
Da quel giorno i detective stanno interrogando tutti i ragazzi della scuola, soprattutto i compagni di classe della ragazza, e sono già convinti che alcune delle testimonianze raccolte possano rivelarsi fondamentali per incastrare chi l'ha uccisa in modo così insensato e brutale. Ora, a una settimana dal ritrovamento del cadavere, l'arresto dei due ragazzi, che stanno affrontando gli interrogatori incalzanti della polizia. La svolta nel giallo sembra a un passo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero