Il primo ministro iracheno Haidar al Abadi ha dichiarato oggi vittoria, annunciando la «fine della guerra nei confronti dell'Isis» che tre anni fa lanciò...
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«Le nostre forze controllano completamente la frontiera Iraq-Siria - ha dichiarato al Abadi - Annuncio dunque la fine della guerra contro Daesh. La vittoria è stata ottenuta grazie all'unità di tutti gli iracheni nella lotta contro un nemico che non immaginava che avremmo visto questo giorno». La riconquista di quest'area era l'ultimo obiettivo di una lunga campagna militare condotta dall'esercito con l'appoggio decisivo delle milizie sciite filo-iraniane (Unità di Mobilitazione Popolare o Hashd al-Shaabi), che ha permesso la liberazione di importanti città del Paese come Mosul, Tikrit, Fallujah e Ramadi. «Tutto il territorio iracheno è liberato dalle bande terroristiche di Daesh e le nostre forze controllano le frontiere fra Iraq e Siria, dal varco di frontiera di Al Walid a quello di Rabia», ha affermato, in una dichiarazione diffusa in seguito all'annuncio di Abadi, il comandante delle operazioni, generale Abdulamir Rashid Yarallah, dopo essersi riappropriato degli ultimi territori che i jihadisti controllavano vicino alla frontiera con la Siria, nelle province occidentali di Ninive e Al Anbar.
Lo scorso 17 novembre al-Abadi si era congratulato con le truppe per la liberazione di Rawa, località nella provincia occidentale dell'Anbar e ultima roccaforte dell'Isis nel Paese. Allora il primo ministro aveva annunciato il prosieguo delle operazioni per riprendere il controllo di tutta la regione desertica dell'Iraq occidentale, al confine con la Siria. Le forze armate, che si si erano impegnate a schiacciare le ultime resistenze jihadiste, avevano lanciato l'operazione finale per liberare completamente la provincia irachena di Anbar lo scorso 23 novembre, a pochi giorni dalla riconquista di Rawa, l'ultimo centro urbano ancora in mano al gruppo jihadista. Allora, Al-Abadi aveva annunciato che avrebbe dichiarato la vittoria finale solamente dopo che i militanti dell'Isis sarebbero stati eliminati anche dalla zona desertica verso la Siria.
Sono passati oltre tre anni dal sermone pronunciato nella moschea al-Nuri di Mosul da al-Baghdadi che proclamò la rinascita del Califfato: dal 2014 l'Isis lanciò un'ampia offensiva in Siria e Iraq, occupando gran parte del territorio iracheno e il 10 giugno di quell'anno prese il controllo di Mosul, seconda città del Paese e principale nucleo urbano caduto in mano ai jihadisti. All'apice della sua potenza, nell'estate 2014, lo Stato Islamico arrivò a controllare quasi un terzo dell'intero territorio iracheno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero