Iran, riformisti e moderati conquistano la maggioranza del Parlamento

Iran, riformisti e moderati conquistano la maggioranza del Parlamento
I moderati hanno ottenuto la maggioranza nel parlamento iraniano. Lo ha annunciato la tv di stato. Secondo i dati del ministero dell'Interno i riformisti hanno ottenuto almeno...

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I moderati hanno ottenuto la maggioranza nel parlamento iraniano. Lo ha annunciato la tv di stato. Secondo i dati del ministero dell'Interno i riformisti hanno ottenuto almeno 85 seggi, mentre i conservatori moderati 73. Insieme hanno la maggioranza nell'assemblea che ha 290 seggi. Solo 68 seggi sono andati all'ala dura dei conservatori. Sono 15 le donne entrate nel nuovo Parlamento. Si tratta di un numero record, mai raggiunto dal 1979. Altre 5 candidate sono in lizza per il secondo turno.  


Trentaquattro milioni di iraniani, ovvero il 62% dei 55 milioni di elettori, hanno votato per il nuovo Parlamento e la nuova assemblea degli Esperti. A Teheran, la percentuale dei votanti è stata del 50%. Sono i dati ufficiali definitivi resi noti oggi dal Ministro degli Interni Abdreza Rahamani Fazli, in una conferenza stampa. Il ministro ha detto che tutti i 30 candidati riformisti di Teheran sono entrati nel nuovo Parlamento o Majlis di 290 seggi ed ha confermato i nomi dei 16 eletti della capitale per l'Assemblea degli Esperti, l'organismo religioso di 88 membri che dovrà scegliere la prossima guida suprema. Il ministro ha riferito che il conteggio dei voti a livello nazionale è praticamente ultimato e che nel giro di poche ore ci sarà l'annuncio ufficiale. Il ballottaggio per i collegi dove nessun candidato ha raggiunto il quorum del 25% dei voti o dove ci saranno contestazioni avverrà a fine aprile. 


Due attacchi terroristici sono stati sventati dalle forze di sicurezza iraniane durante il voto. A riferirlo è stato il capo dei servizi della sicurezza Mahmoud Alawi, ripreso oggi dai principali giornali iraniani. Il primo tentativo di infiltrazione di un gruppo di terroristi armati e con cinture esplosive è avvenuto il 24 febbraio dalla frontiera con il Pakistan. Il secondo invece è stato il 26 febbraio, il giorno del voto, dalla frontiera con l'Iraq. Nel secondo caso, quattro «terroristi» sono riusciti ad entrare in territorio iraniano e a raggiungere la cittadina di Sumar, ma sono stati intercettati e due di loro uccisi dalla sicurezza iraniana. Alawi non ha precisato se si trattasse di militanti dell'Isis.
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Il Messaggero