Davide Casaleggio e la "cura" d'internet: «E' un diritto, garantirlo dalla nascita»

Davide Casaleggio e la "cura" d'internet: «E' un diritto, garantirlo dalla nascita»
«Per il solo fatto che una persona esiste deve poter bere, respirare, informarsi, spostarsi e collegarsi alla Rete. Il diritto di collegarsi alla Rete deve quindi essere...

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«Per il solo fatto che una persona esiste deve poter bere, respirare, informarsi, spostarsi e collegarsi alla Rete. Il diritto di collegarsi alla Rete deve quindi essere presente dalla nascita. Alcuni Stati nel mondo hanno attuato questo principio con costi del tutto contenuti e con enormi impatti positivi sociali e economici per il Paese». È quanto si legge in un intervento di Davide Casaleggio pubblicato su Wired e rilanciato sul blog delle Stelle. «Se non ci penserà lo Stato a garantire l'accesso lo faranno i colossi della Rete che hanno bisogno di avere le persone collegate a Internet. Ma in questo modo i navigatori indosseranno gli occhiali delle multinazionali per vedere il mondo. L'accesso a Internet sarà forse gratuito, ma non sarà più libero», spiega Casaleggio che osserva: «I privati possono essere anche coinvolti per legge. In Italia è una consuetudine poter avere un bicchiere d'acqua gratuito dal bar, ma non ancora un obbligo. All'estero è spesso legge. Come in Gran Bretagna dove qualunque pub deve fornirlo gratuitamente ai propri clienti».


«La connettività a Internet è un bene primario dell'individuo per poter esercitare i suoi diritti, ma è altrettanto importante per lo Stato che può risparmiare nell'erogazione dei servizi direttamente online ed è una grande opportunità per tutte le aziende che vendono online al cliente finale. È una necessità strategica per Stato e industria, ma è soprattutto un diritto di cittadinanza digitale per l'individuo», prosegue ancora il fondatore della piattaforma Rousseau. E Casaleggio conclude: «Sedici milioni di persone in Italia non si collegano a Internet. Ventisette milioni non si collegano nel mese. È ora di porre rimedio. Creiamo le fontane di Internet. Garantiamo l'Internet potabile a tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero