Unione europea, il debutto dell'Estonia alla presidenza. E' il paradiso digitale

Juri Ratas
Tocca all'Estonia. «Ci sono solo tre cose che in Estonia non si possono fare online, almeno per ora: sposarsi, divorziare e comprare una casa». Questo, intanto, il...

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Tocca all'Estonia. «Ci sono solo tre cose che in Estonia non si possono fare online, almeno per ora: sposarsi, divorziare e comprare una casa». Questo, intanto, il motto che accoglie, persino in hotel, chi arriva nell'ultimo avamposto d'Europa prima della Russia, trasformatosi in una piccola roccaforte digitale e che oggi ha assunto per la prima volta la presidenza dell'Ue per i prossimi sei mesi. Obiettivo: facilitare l'arrivo in porto proprio della rivoluzione digitale. Tallinn guarda lontano, e ha già aperto al mondo intero il suo programma di residenza virtuale che consente di beneficiare di tutti i servizi online dell'amministrazione pubblica estone, una vera e propria manna per chi vuole aprire un'impresa. In Estonia sono online il 99% dei servizi pubblici e ogni anno risparmia una somma pari al 2% del pil grazie al semplice uso della firma digitale, mentre ne guadagna il 7% con le nuove tecnologie. In termini di carta si tratta di un risparmio mensile, dice il premier estone Juri Ratas, uguale a «una pila di carta alta quanto la Tour Eiffel». Grazie poi al sistema sanitario online, le code negli ospedali si sono ridotte di un terzo, le ricette mediche vengono direttamente trasmesse alla propria carta d'identità virtuale che è anche tessera sanitaria, patente e bancomat. L'85% delle scuole funziona in modo digitale, non c'è evasione fiscale visto che imprese e attività commerciali hanno un sistema di contabilità connesso con il fisco, e che dai contributi sociali allo stipendio tutto è registrato online, spiega Siim Sikkut, il responsabile per l'informazione del governo estone. Bastano 5 minuti per fare la dichiarazione dei redditi, con un click. Questi ultimi sono vantaggi di cui, con appena 100 euro di costi, può beneficiare chiunque faccia domanda per la «e-residency». Ci sono ora 21.274 e-residenti da 138 Paesi (oltre 900 richieste dall'Italia) e di questi 3.256 hanno aperto un'impresa basata in Estonia.


L'Estonia è anche il primo Paese ad avere introdotto il voto elettronico nel 2005. A questo si aggiunge la conoscenza del 'nemicò russo e delle sue tattiche di disinformazione, ora
fake news, da cui è stata ottenuta l'indipendenza nel 1991 con una resistenza pacifica ma costante che si è espressa nella Rivoluzione cantata, nata nel 1988 al Festival della canzone di Tallinn, che ha tuttora luogo tutte le estati e resta una delle tradizioni più sentite. Da allora è stata fatta pulizia di chi era coinvolto nel regime sovietico, «e la classe dirigente ha saltato una generazione», spiega il giovane attivista che si batte per una società aperta, Martin Noorkoiv. Il premier Ratas ha 38 anni, il più giovane d'Europa, e la presidente Kaljulaid 47.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero