Hanno affrontato il plotone di esecuzione a occhi scoperti, cantando assieme brani ispirati alla fede cristiana, gli otto trafficanti di droga stranieri giustiziati la scorsa...
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«Tutti hanno guardato di fronte a sé, come se tutti avessero accettato il loro destino», ha raccontato padre Charles Burrows, che ha offerto assistenza spirituale al brasiliano Rodrigo Gularte. Secondo testimoni, tutti i detenuti sono morti con un colpo al cuore, sparato dal plotone composto da 12 uomini.
L'ambasciatore australiano in Indonesia sarà richiamato «per consultazioni». Tra i "giustiziati" c'erano due australiani: Andrew Chan e Myuran Sukumaran. Il premier Tony Abbott ha parlato di «esecuzioni crudeli e inutili» e che si è entrati «in un momento buio» nelle relazioni fra i due paesi. «Deploriamo ciò che è stato fatto e questo non può essere semplicemente "business as usual" (tutto come al solito)», ha detto Abbott. «Voglio sottolineare che la relazione fra Australia e Indonesia è molto importante, ma ha sofferto come risultato di ciò che è stato fatto nelle ultime ore», ha aggiunto.
L'Australia non aveva mai preso tale misura quando un suo cittadino è stato messo a morte da un paese straniero, e non aveva mai ritirato un suo ambasciatore in Indonesia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero