La Procura generale della Cassazione, accogliendo il ricorso di un indagato, ha stabilito che dovrà essere la Procura della Repubblica di Roma a continuare l'inchiesta...
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A sollevare la questione della competenza territoriale è stato Alessandro Diddi, difensore di Nicola Colicchi, il quale già in sede di interrogatorio dell'indagato aveva chiesto ai pm di Potenza di trasferire gli atti a Roma. L'istanza era stata respinta e ne era seguita la richiesta di intervento del Pg della Cassazione perché decidesse sulla competenza territoriale. Colicchi è accusato di reato associativo, per cui la decisione del Pg della Cassazione comporterà il trasferimento a Roma dell'intero filone dell'inchiesta, compresa la posizione degli altri indagati. Saranno trasferiti a Roma anche gli atti relativi all'ex Capo di Stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che non è indagato per reato associativo, ma la cui posizione fa comunque parte del cosiddetto «filone siciliano» dell'inchiesta potentina.
La trasmissione a Roma degli atti avverrà presumibilmente la prossima settimana, quando saranno in sede i pm potentini - il procuratore aggiunto Francesco Basentini e il sostituto Laura Triassi - titolari dell'inchiesta. Lo scorso 11 maggio sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari a 70 indagati (tra cui nove società) nei primi due filoni dell'inchiesta, quelli sul traffico illecito dei rifiuti prodotti dal centro Oli dell'Eni di Viggiano (Potenza) e su «Tempa Rossa», il centro Oli della Total in fase di realizzazione a Corleto Perticara (Potenza). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero