Pordenone, incendio devasta industria di alimenti surgelati

Un violento incendio è divampato a Meduno nella fabbrica Roncadin di via Monteli, realtà affermata nel comparto alimentare della produzione e del commercio di...

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Un violento incendio è divampato a Meduno nella fabbrica Roncadin di via Monteli, realtà affermata nel comparto alimentare della produzione e del commercio di surgelati, tra cui pizze, che conta oltre 500 dipendenti e che da poco aveva inaugurato una nuova linea. Erano le 6 di oggi, venerdì 22 settembre, quando è scattato l'allarme. Sul posto stanno operando undici mezzi dei vigili del fuoco di cui due in supporto, con 7 uomini, dal Comando di Udine. Non ci sarebbero feriti. I danni sono molto ingenti. Le cause sono in corso di accertamento. Sul posto anche carabinieri e 118. 


La Roncadin SpA di Meduno (Pordenone) è nata nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità, destinata alla grande distribuzione nazionale e internazionale. L'azienda ha un fatturato che nel 2016 è stato di 97 milioni di euro e una produzione che ha raggiunto quota 82 milioni di pezzi fra pizze e snack, realizzate con un metodo brevettato e con l'impiego del 100% di energia sostenibile. Lo stabilimento interessato dal rogo misura 22 mila metri quadrati ed è in grado di produrre circa 500 mila pizze surgelate al giorno, su sei linee di produzione; di queste, quattro sono state danneggiate dalle fiamme.
   


«Siamo vicini all'azienda e faremo squadra per riprendere al più presto la produzione mettendo in sicurezza i 540 posti di lavoro». Lo ha affermato Cristiano Pizzo, membro della segreteria provinciale di Pordenone della Cisl, che ha raggiunto Meduno per sincerarsi in prima persona dei danni provocati dal rogo alla Roncadin. «Questo è il momento della solidarietà - ha aggiunto - ma non c'è tempo da perdere. I lavoratori sono tutti qui e si sono rimboccati le maniche. Siamo pronti a supportare le richieste dell'azienda e a verificare il modello organizzativo utile al rilancio utilizzando le due linee produttive risparmiate dal fuoco. Sarà tuttavia necessario dare delle garanzie agli addetti, se serve attingendo agli ammortizzatori sociali». Solidarietà è stata espressa anche dal sindaco di Meduno, Oreste Vanin: «Questo è un durissimo colpo all'economia della valle. Una fabbrica con oltre il 90% di personale femminile rappresenta il punto di riferimento per le nostre comunità. Attiveremo tutte le istituzioni per sollecitare collaborazione per l'immediato rilancio della produzione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero