Incendio all'aeroporto di Fiumicino, Anie-Aice: «Queste strutture usino i cavi ad alta tecnologia»

Incendio all'aeroporto di Fiumicino, Anie-Aice: «Queste strutture usino i cavi ad alta tecnologia»
«Possibile che ancor oggi un principio d'incendio generi tanto danno, come è accaduto nel caso del disastro che ha messo in ginocchio l'Aeroporto di Fiumicino?». Non...

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«Possibile che ancor oggi un principio d'incendio generi tanto danno, come è accaduto nel caso del disastro che ha messo in ginocchio l'Aeroporto di Fiumicino?». Non secondo Aice, l'Associazione che all'interno di Federazione Anie rappresenta le aziende produttrici di cavi per energia e accessori, cavi per comunicazione e conduttori per avvolgimenti elettrici.




«Non abbiamo certezze riguardo l'accaduto, ma a meno di concomitanze eccezionali, difficilmente un principio d'incendio per cause elettriche scatena tanti danni in un tempo così rapido. A condizione che, ovviamente, siano usati i cavi adeguati» incalza Stefano Bulletti, Presidente Aice. L'innovazione tecnologica incorporata nei cavi, infatti, secondo Bulletti «consente di offrire un'adeguata sicurezza per prevenire gli incendi o limitarne gli effetti. In particolare l'industria italiana è produttrice d'eccellenza di cavi LS0H (low smoke zero halogen), che uniscono la capacità di non propagare l'incendio e non rilasciare il calore con quella di avere una bassa emissione di fumi e gas tossici». «Le regolamentazioni edilizie di molti Paesi, però, attualmente non impongono obblighi riguardo all'utilizzo di cavi LS0H», sottolinea Bulletti, ricordando che «su questo tema, la Comunità europea si è già adoperata» con un Regolamento che introduce «una classificazione specifica per i cavi». «Come Associazione dei Cavisti Italiani ci adopereremo perché il recepimento del regolamento Europeo sia il più possibile esteso e chiaramente normato in Italia», sottolinea, visto che «ad oggi l'utilizzo dei cavi LS0H è pari a circa un decimo del consumo totale di cavi installati in opere civili».
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Il Messaggero