Brucia anche l'Europa in questa estate torrida. A Castagniers, 16 km a nord di Nizza, un violento incendio scoppiato ieri ha costretto i pompieri francesi a lottare tutta la...
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Il grande incendio che da due giorni divampa in Dalmazia, nell'area vicino a Spalato, è da stamane, nei punti più critici, molto meno intenso, anche se non è ancora stato domato del tutto. È rientrato l'allarme a Spalato, dove ieri sera tardi le fiamme, giunte dai boschi circostanti spinte dalla forte bora, erano arrivate a lambire i quartieri periferici a est della città. Sono bruciate alcune automobili e in alcuni punti l'incendio ha toccato anche la discarica per i rifiuti nel quartiere di Karepovac. Il fronte di fiamme è risultato lungo circa 15 chilometri, interessando la zona da Spalato fino alla cittadina di Omis. Una ottantina di persone, in maggioranza vigili del fuoco, hanno chiesto aiuto al pronto soccorso per ferite lievi. Finora sono bruciati circa 4.500 ettari di boschi e macchia mediterranea. Nei villaggi che sovrastano il capoluogo della Dalmazia le fiamme hanno distrutto una decina di case. Nello spegnimento sono impegnante alcune centinaia di vigili del fuoco, due unità dell'esercito con in totale 100 soldati e tre Canadair.
In Montenegro resta critica la situazione per gli incendi boschivi lungo la costa adriatica affollata di turisti. Come riferiscono i media locali, nonostante l'opera incessante di spegnimento da parte di vigili del fuoco e soccorritori, diversi focolai restano attivi, e dopo l'evacuazione di un centinaio di turisti disposta ieri non sono esclusi altri sgomberi oggi, sopratutto nell'area di Tivat e delle Bocche di Cattaro dove si segnalano ancora diversi roghi. Le autorità di Podgorica hanno lanciato appelli a Ue e Nato per l'invio di aiuti, in particolare aerei antincendio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero