Napoli, incastrato pedofilo con la passione dei baby calciatori: allarme sui social

Napoli, incastrato pedofilo con la passione dei baby calciatori: allarme sui social
Portici. Una scuola calcio, un esercito di ragazzini ed un pedofilo con un debole per i baby calciatori: sono questi i protagonisti dell'ennesima storia sconcertante venuta...

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Portici. Una scuola calcio, un esercito di ragazzini ed un pedofilo con un debole per i baby calciatori: sono questi i protagonisti dell'ennesima storia sconcertante venuta alla luce grazie alla prontezza e all'attenzione che gli educatori dell'associazione sportiva hanno riservato ai loro ragazzi. Per ovvie ragioni legate al segreto di indagine e per la tutela delle piccole vittime dell'orco di turno non entreremo nei particolari della storia dai risvolti allucinanti. Ma dal racconto dei genitori, dagli occhi dei piccoli calciatori viene fuori uno spaccato desolante di perversione che ancora una volta coinvolge ragazzini tra gli 11 ed i 14 anni la cui unica passione, al momento, è il pallone. E ancora una volta tutto comincia e si consuma sul web, sulle pagine dei social attraverso le quali sempre più spesso, pericolosamente, i più piccoli entrano in contatto con una realtà che tanto virtuale non è più.


Mario, lo chiameremo così il pedofilo di turno, adescava i piccoli con un profilo falso. Tutti iscritti a una scuola calcio cittadina. Chiedeva l'amicizia, parlava di calcio, poi chiedeva foto, inviava sue immagini, proponeva incontri, fino alle richieste esplicite di sesso orale. I più piccoli ci ridevano, non capivano. Poi ne cominciano a parlare sulla chat di gruppo riservata ai componenti delle squadre dell'associazione sportiva. Parlano di quel tizio che li contatta, delle richieste, delle foto. La storia sarebbe stata destinata, come tante, a rimanere nascosta. Ma quelle mezze frasi nella chat di gruppo insospettiscono uno dei dirigenti dell'associazione sportiva che subito contatta i genitori dei piccoli coinvolti. Di qui alla denuncia il passo è breve. La notizia arriva alla polizia e, di qui, agli esperti della postale che avviano immediatamente le indagini. Grazie alle indicazioni precise del team di calcio, alla collaborazione delle piccole vittime della avances, Mario viene subito identificato. Il resto è, per il momento, top secret. 


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Il Messaggero