L'imprenditore che rise del terremoto viene sfrattato dalla sua villa. E se ne va in elicottero

L'imprenditore che rise del terremoto viene sfrattato dalla sua villa. E se ne va in elicottero
Quando seppe del terremoto dell'Aquila rideva, sperando di ottenere appalti dai lavori della ricostruzione: stamani, quando i carabinieri hanno sequestrato per ordine del gip...

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Quando seppe del terremoto dell'Aquila rideva, sperando di ottenere appalti dai lavori della ricostruzione: stamani, quando i carabinieri hanno sequestrato per ordine del gip di Grosseto la villa che occupava all'Argentario, e gli hanno detto che non poteva più stare lì e l'hanno allontanato, lui, l'imprenditore napoletano Francesco Maria De Vito Piscicelli, non ha fatto una piega, si è messo alla cloche del suo elicottero e se ne è andato via.




Unica cosa, avrebbe chiesto di non dire la cosa ai giornalisti. L'elicottero è lo stesso con cui il 26 dicembre 2011 - a S.Stefano - accompagnò la madre a un ristorante di Ansedonia "posteggiandolo" sulla spiaggia, che è area demaniale: per questo venne denunciato. Inoltre, nell'ottobre 2012, ignoti dettero fuoco alla copertura del velivolo in sosta proprio nella piazzola di atterraggio della villa, situata in località Spini Bianchi, sul lato ovest del promontorio. Piscicelli - che venne coinvolto nell'inchiesta sulla "cricca" dei grandi appalti che faceva capo ad Angelo Balducci e che all'Argentario aveva eletto il suo luogo di riposo - è stato sfrattato dall'ufficiale giudiziario il 30 marzo scorso dalla villa di Spini Bianchi, situata sul lato ovest dell'Argentario.



Una tenuta che aveva preso in affitto nel 2011. Ma per la quale ci sarebbero state diverse inadempienze; anche lo stesso contratto, come si apprende da fonti legali, non sarebbe stato riconosciuto fondato dal tribunale di Grosseto. Anche da qui la decisione di sfrattare Piscicelli. Comunque, il giorno dopo, il 31 marzo, Piscicelli si è ripresentato alla villa accompagnato da un uomo di fiducia, un moldavo.



Così spalleggiato, al custode messo lì dalla proprietà avrebbe detto che aveva diritto a rientrare per nutrire il suo cavallo ed altri animali domestici, tutti di sua proprietà. Un pretesto, forse. Il custode ha tentato di non far entrare i due - opponendo il decreto di sfratto -, ma Piscicelli e il moldavo lo hanno invece cacciato con maniere decise. Entrambi, allora, sono stati denunciati dalla società proprietaria. E ora la procura di Grosseto li indaga, insieme, per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone.



Conseguenza, il gip ha dato l'okay a una richiesta di sequestro preventivo. L'atto è stato eseguito stamani dai carabinieri della compagnia di Orbetello. Così, dopo che Piscicelli ha organizzato il trasferimento altrove e la cura del cavallo e dei cani, è salito a bordo del velivolo e lo ha pilotato verso una località sconosciuta. Ora sulla proprietà campeggiano i sigilli del sequestro, mentre il gip ha nominato come custode giudiziale della villa il conte Fabrizio Sardagna Ferrari, amministratore unico della società Sta, che a sua volta controlla la società Spini Bianchi srl proprietaria della tenuta.
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Il Messaggero