Azienda offre 1500 euro al mese, ma non trova italiani. «Nessuno vuole fare i turni»

Imprenditore marchigiano: «Offro lavoro a 1.500 euro/mese, ma gli italiani rifiutano»
Ma davvero gli immigrati ci tolgono il lavoro? Certamente in tanti casi ci sono ragazzi extracomunitari che si accontentano di salari molto bassi pur di lavorare, ma quello...

Continua a leggere con la nostra Promo Flash:

X
Scade il 29/05
ANNUALE
11,99 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1,00 €
6,99€
Per 6 mesi
SCEGLI
2 ANNI
29 €
159,98€
Per 2 anno
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma davvero gli immigrati ci tolgono il lavoro? Certamente in tanti casi ci sono ragazzi extracomunitari che si accontentano di salari molto bassi pur di lavorare, ma quello che è successo ad un’azienda nel pesarese testimonia qualcos’altro: la scarsa voglia di adattarsi e di lavorare da parte dei disoccupati italiani, per uno stipendio assolutamente rispettabile.




Mirco Bannini, titolare di un’azienda che produce tappi per distillati a Mombaroccio, ha raccontato infatti al quotidiano La Nazione di aver cercato negli ultimi cinque mesi otto operai per coprire i turni notturni: richiesta per cui ha ricevuto oltre 900 curriculum, ma in tanti, italiani, si sono poi tirati indietro per orari poco adeguati.

Già nello scorso gennaio Bannini aveva scritto al Resto del Carlino, lamentando di non riuscire a trovare gli operai per questo tipo di lavoro: in pochi giorni si presentarono in centinaia, di persona o mandando i loro curriculum online. Ma evidentemente non è bastato: “Abbiamo assunto otto persone, due hanno rinunciato dopo poche settimane - ha detto - Me l’hanno detto chiaramente, non se la sentivano di fare i turni e di lavorare anche nei festivi”.

Eppure lo stipendio era alto: dai 1450 ai 1550 euro netti. Ma oltre ai turni, l’altro aspetto che ha ‘bloccato’ gli aspiranti lavoratori era la distanza. “Da noi c’è la mentalità che uno deve andare a lavorare in bicicletta, la distanza più lunga era di 11 chilometri”, ha aggiunto, spiegando come tra chi ha rinunciato c’era qualcuno che l’ha fatto perché non voleva viaggiare. “Siamo rimasti amareggiati, forse si trattava di persone che non avevano davvero bisogno. I nostri operai per un terzo sono extracomunitari, ci troviamo benissimo: loro sì che hanno bisogno”, conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero