​Il telefono dei leader

Il telefono dei leader
Piange il telefono? No, non piange. Ma sarebbe meglio se piangesse. Nel senso che occorre farsi una domanda: ma è davvero necessario che i protagonisti della ricerca di un...

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Piange il telefono? No, non piange. Ma sarebbe meglio se piangesse. Nel senso che occorre farsi una domanda: ma è davvero necessario che i protagonisti della ricerca di un nuovo governo, e di nuovi presidenti delle Camere, annuncino urbi et orbi le loro telefonate?


Di Maio dice: ho telefonato a Salvini, poi ho telefonato a Grasso, poi a Martina. Idem  Salvini: ho chiamato questo, ho chiamato quello. Questa annuncite telefonica, che contrasta con la meravigliosa canzone di Lucio Dalla ("Telefonami tra vent'anni..."), si deve al fatto che tutti vogliono che tutto sia trasparente. E dunque i leader informano in diretta il popolo sulle proprie mosse. Ma è fatica sprecata. E ipocrisia. E' voler far credere, come se non fossero esistiti e come se non esisteranno sempre gli arcana imperi, che in politica non ci sia nulla di riservato. Il che non è vero. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero