Terremoto, il selfie dei vigili del fuoco: «Non abbiamo visto il sole per un quarto d'ora, ma siamo vivi»

Terremoto, il selfie dei vigili del fuoco: «Non abbiamo visto il sole per un quarto d'ora, ma siamo vivi»
Il boato, la terra che inizia a tremare sotto i piedi e il sole che si spegne. Poi la corsa disperata verso la salvezza e quella foto inviata ai colleghi. I volti tirati e ancora...

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Il boato, la terra che inizia a tremare sotto i piedi e il sole che si spegne. Poi la corsa disperata verso la salvezza e quella foto inviata ai colleghi. I volti tirati e ancora sporchi di polvere, gli occhi pieni di paura, ma un'unica certezza: essere ancora vivi.

 

Paolo Giraudi, 43 anni, e Mirko Succu, 49 anni, sono due vigili del fuoco di Asti. Ieri mattina erano al lavoro, insieme a un altro pompiere torinese, per installare i ponteggi di contenimento della chiesa della Madonna del sole di Capodacqua, una frazione di Arquata del Tronto, già duramente colpita dal sisma di agosto. Alle 7.40 di ieri mattina i vigili erano già lì quando il sisma di magnitudo 6.5 ha sconquassato la terra. «Ci siamo messi a correre, abbiamo saltato una recinzione e siamo finiti in un orto vicino, poi era tutto polvere. Per un quarto d'ora non abbiamo visto la luce del sole» hanno raccontato ai colleghi astigiani i vigili, volontari da alcuni giorni nelle zone colpite dal terremoto. 

Dopo essere scampati alla pioggia di calcinacci, su WhatsApp, per rassicurare tutti, hanno pubblicato la loro foto col volto coperto dalla polvere: stanchi ,stremati, sconvolti, ma vivi.
Oggi, dopo la terribile esperienza vissuta nelle scorse ore, sono nuovamente al lavoro nella stessa frazione. «Sono di nuovo sul posto – ha detto Calogero Turturici, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Asti – per recuperare due automezzi rimasti parzialmente sotto le macerie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero