Alitalia, biglietti garantiti fino all'estate poi rischio ticket non sostituibili

Alitalia, biglietti garantiti fino all'estate poi rischio ticket non sostituibili
ROMA Chi ha acquistato un biglietto con Alitalia per i prossimi mesi non si deve preoccupare: la missione del commissario sarà quella di garantire la continuità...

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ROMA Chi ha acquistato un biglietto con Alitalia per i prossimi mesi non si deve preoccupare: la missione del commissario sarà quella di garantire la continuità dell'operato della compagnia, condizione indispensabile se tra sei mesi vorrà cercare un compratore. Chi invece ha nella mail il codice d'acquisto per un volo in autunno inoltrato allora deve cominciare a riflettere: se ha prenotato con una tariffa bassa - quella che commercialmente Alitalia chiama economy promo - non può operare cambiamenti né ottenere la restituzione di quanto pagato, dunque rischia di ritrovarsi a piedi se dopo l'estate la compagnia non avrà trovato un punto di equilibrio. Altre classi tariffarie, più care, invece, consentono il rimborso (in genere la economy flex e la premium economy).


IL DUBBIO
In quest'ultimo caso, è meglio chiedere i soldi indietro e prenotare con un'altra compagnia? Una scelta razionale e prudente lo consiglierebbe; una più sentimentale che spera nel salvataggio della compagnia di bandiera no, perché l'effetto di troppe richieste di rimborsi aumenterebbe la fragilità del futuro di Alitalia (se ancora c'è un futuro) così come avviene quando troppi clienti ritirano i soldi dai conti di una banca in difficoltà. Infine, se il volo Alitalia è all'interno di un pacchetto si può chiedere al tour operator di cambiare vettore. Sono in molti comunque a rilanciare questa domanda, tanto che ieri il profilo Facebook di Alitalia per rispondere a tutti ha pubblicato un messaggio con scritto: «A seguito dell'esito negativo della consultazione referendaria sul verbale di confronto siglato da Alitalia con le organizzazioni sindacali, la compagnia tiene a precisare che il programma e l'operatività dei voli non subiranno al momento modifiche». Ecco, è su quel «al momento» che ballano i dubbi dei passeggeri.

L'estate, la stagione più ricca per qualsiasi compagnia aerea, per Alitalia sarà senza sussulti? Non proprio. Una gestione commissariale avrà comunque un approccio da ordinaria amministrazione, difficile che vi possano essere aumenti di collegamenti in caso di forte richiesta su alcuni destinazioni. L'esempio più lampante è quello della Sardegna: Alitalia, in base al contratto sulla continuità territoriale con la Regione, deve garantire 52 voli giornalieri, come ricorda un articolo dell'Unione Sarda. Anche il commissario rispetterà il contratto (vale 38 milioni di euro di contributi regionali), ma solitamente d'estate per le rotte calde che collegano Cagliari e Alghero a Roma e Milano vengono aggiunti dei voli vista la forte richiesta. Difficile che Alitalia ora abbia la flessibilità necessaria per farlo. Rischiano anche aeroporti regionali che hanno collegamenti assicurati da Alitalia, come ad esempio Pescara e Reggio Calabria con Milano Linate. Più in generale, anche su altre tratte, la necessità di dare garanzie per l'affitto degli aerei, potrebbe causare limitazioni al servizio. Vincenzo Donvito, presidente di Aduc: «E' probabile che salteranno i voli meno pieni. Tra i nazionali, quelli in tarda mattinata e nel primo pomeriggio». Alcune cifre fanno comprendere l'impatto sui viaggiatori: la compagnia nel 2016 ha fatto volare 12,7 milioni di passeggeri sulle rotte nazionali, 10,3 su quelle internazionali. Per l'aeroporto di Fiumicino, Alitalia vale 17 milioni di passeggeri annui.

INCUBO GROUNDING

Bene, ma è possibile che ci sia un grounding, una sospensione improvvisa dei voli come avvenuto ad altre compagnie? Alcuni esempi europei: il 2 ottobre 2001 rimasero a terrà gli aerei di Swissair, un mese dopo toccò alla belga Sabena, nel 2012 all'ungherese Malev. Nel 2006 il fallimento della spagnola Air Madrid lasciò oltre 300 mila passeggeri senza un volo di ritorno in Europa da diverse città dell'America Latina. La gestione commissariale dovrebbe evitare una sospensione senza preavviso dell'attività di Alitalia, ma nella improbabile ipotesi che avvenga, il passeggero che ha già utilizzato l'andata all'Avana come a New York dovrà poi acquistare a spese proprie il ritorno. E qui si torna più in generale alle prenotazioni oltre all'arco di tempo dei sei mesi. Anche Aduc suggerisce di chiedere il rimborso dei biglietti (se previsto ovviamente) successivi all'estate: «Se Alitalia sospende i voli, per chi ha un biglietto resterebbe solo l'iscrizione al passivo. E si potrebbe essere soddisfatti solo dopo tutti gli altri creditori; visti debiti di Alitalia e patrimonio residuo a disposizione, significa in pratica che non resterebbe quasi nulla per il rimborso». Sembra fuori luogo parlarne mentre i dipendenti rischiano il posto, che fine faranno i punti Millemiglia? E' consigliabile usarli, ma comunque è probabile che potranno essere spesi all'interno dell'alleanza Skyteam di cui Alitalia fa parte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero