ROMA A scuola solo se vaccinati. Dopo la mossa in solitaria dell'Emilia Romagna il tema diventa nazionale. A metterlo in agenda è Beatrice Lorenzin: «Serve una...
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MORBILLO
Dopo le tensioni delle scorse settimane, culminate nel servizio di Report che poneva il tema delle reazioni avverse e poi l'articolo del New York Times che ha collegato la linea no vax del M5S ai focolai endemici di morbillo in Italia (nell'88% dei casi di quest'anno i contagiati non erano vaccinati), anche il segretario del Pd Matteo Renzi ha deciso che basta esprimere opinioni: le vaccinazioni vanno fatte.
E però questa accelerazione, come si diceva, non è piaciuta alla Fedeli. I due diritti costituzionali, quello alla salute e quello all'istruzione «devono essere entrambi garantiti», avvertono al Miur. Dove rivelano che sin da febbraio è stato avviato un tavolo misto con la Sanità proprio su questo tema: noi, è la linea, vogliamo risolvere il nodo vaccini ma bene.
I vaccini, così, tornano al centro della disputa politica con i due dicasteri in conflitto e la conseguente immagine di «un mancato coordinamento». Perché nel merito, si affanno a ripetere un po' tutti dentro e fuori palazzo Chigi, l'intesa non si discute. Sull'obbligo dei vaccini «noi siamo convintamente a favore - spiega il portavoce dem Matteo Richetti - perchè sul tema c'è una pericolosa confusione e ambiguità». «Il governo fa bene a mandare un nuovo segnale chiaro sui vaccini, è bene che su questo non risultino marce indietro e che il decreto venga fatto prima possibile», dice chiaro e tondo il deputato dem-portavoce di Renzi, Michele Ansaldi.
LE MISURE
Nel dibattito è intervenuto anche Roberto Burioni, l'immunologo pro vaccini attivissimo su Facebook. Ecco cosa dice: «Quando parliamo del diritto allo studio ricordiamoci che anche i bambini immunodepressi, trapiantati o ammalati - nei quali i vaccini sono controindicati e infezioni come il morbillo possono essere letali - hanno il diritto di frequentare le scuole e studiare senza rischiare la vita. Questo diritto io lo vedo prevalente rispetto a quello che invocano i genitori che non vogliono vaccinare i figli».
Nel testo che sarà concertato tra i ministri competenti ci sono già dei punti fermi: ogni anno il ministero dovrà dare una lista dei vaccini che riterrà obbligatori per l'iscrizione a scuola.
Questo potrebbe valere sia per i nuovi iscritti che per coloro che frequentano già l'asilo o la scuola. Ad oggi le vaccinazioni obbligatorie sono quelle antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite virale B. E' possibile che diventeranno obbligatori anche i vaccini oggi raccomandati, come quelli contro l'haemophilus B, il morbillo, la parotite, la rosolia, il pneumococco e il meningococco C.
I genitori o le Aziende Usl di competenza probabilmente dovranno presentare al dirigente scolastico un certificato vaccinale al momento dell'ammissione. Al dirigente scolastico potrebbe spettare invece il compito di valutare se il bambino ha effettuato i vaccini obbligatori. In caso di esito negativo verrebbe di fatto non autorizzata l'iscrizione.
E' possibile che vengano previste anche eccezioni, ovvero casi in cui alcuni bambini sono esonerati dall'obbligo per motivi sanitari. Anche in questo caso potrebbe essere necessario presentare un apposito certificato. Potrebbe essere prevista l'apertura di una banca dati delle vaccinazioni con lo scopo di raccogliere, in modo sistematico, i dati relativi ai vaccinati. In questo modo si potrà anche avviare un'attività di sorveglianza delle malattie suscettibili di vaccinazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero