Quest'anno la migrazione di Ibis Eremita è da record: tutti i piccoli nati nello zoo austriaco di Rosegg nell'aprile scorso hanno superato i tre mesi di...
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Dal Lago di Costanza in Germania ad Andelsbuch, in Austria: questa prima porzione di viaggio ha impegnato etologi sui paramotori e uccelli per 88 km, percorsi in circa due ore di volo. Una sosta breve e la migrazione proseguirà per affrontare le Alpi a 2.200 mt sul passo di Resia, punterà verso l'Alto Adige e continuerà in vista di Belluno. Da lì lo stormo scenderà a sud per sorvolare la valle del Po e farsi trovare pronto ad un altro grande appuntamento, quello con gli Appennini. Una volta in Toscana, la destinazione conclusiva è all'Oasi di Orbetello. Allora, gli uccelli e le due mamme adottive avranno percorso più di 1000 chilometri e impiegato almeno due settimane, forse tre, scandite in 5 o 6 tappe.
E avranno compiuto per la quarta volta dall'inizio del progetto europeo per la reintroduzione in natura dell' ibis eremita «Reason for hope», l'impresa di insegnare la rotta verso il clima mite dell'Italia a una specie migratoria estinta in Europa dal XVII secolo. In primavera, quando sarà il momento di rientrare nei quartieri invernali di Germania e Austria, gli ibis eremita saranno in grado di percorrere la propria strada in senso inverso, autonomamente e senza più bisogno dell'aiuto dell'uomo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero