Primarie Usa, Clinton e Trump trionfano in Arizona, lo Stato più importante nel Super Tuesday del West

Clinton
NEW YORK – Nel Super Tuesday del West, Hillary Clinton e Donald Trump si sono aggiudicati la vittoria più importante: lo Stato dell’Arizona. Per Clinton,...

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NEW YORK – Nel Super Tuesday del West, Hillary Clinton e Donald Trump si sono aggiudicati la vittoria più importante: lo Stato dell’Arizona. Per Clinton, tuttavia, una doppia sconfitta: Bernie Sanders ha prevalso su di lei nei caucus dello Utah e anche in Idaho. Ted Cruz ha vinto i caucus repubblicani nello Utah con oltre il 50% dei voti (i repubblicani hanno votato solo nell’Arizona e nello Utah).


Ma per tutti e due i partiti lo Stato più importante era l’Arizona, che teneva primarie del tipo tradizionale, e che portava una dote ricca di delegati, 85 per i democratici e 58 per i repubblicani. In Arizona, sia Hillary che Donald hanno vinto in modo nettissimo, distanziando i rivali. La candidata democratica si è aggiudicata il 61 per cento dei voti contro il 36 del rivale Bernie Sanders. Donald Trump il 46 per cento, contro il 21 di Ted Cruz, e il 10 di John Kasich.  
 
L’appuntamento di questo martedì, tutto spostato all’ovest, si è svolto nelle ore in cui il mondo seguiva con orrore i fatti di Bruxelles. Come già quelli di Parigi del 13 novembre, anche gli attacchi in Belgio sono subito echeggiati nella campagna elettorale Usa. La reazione più aggressiva è venuta da Donald Trump, che ha approfondito il suo messaggio di rifiuto e chiusura davanti a tutti i musulmani, e ha proposto di tornare a usare le “maniere forti” che aveva adottato George Bush junior e anzi di “andare ben oltre”, cioé di fatto adottare la tortura. Il suo più diretto rivale, il senatore del Texas Ted Cruz ha dal canto suo insistito che bisogna “pattugliare i quartieri musulmani” degli Stati Uniti, e sorvegliare le moschee. 
 
Hillary Clinton ha invece raccomandato una “reazione forte, stabile, sicura, intelligente”, e ha ricordato che “chiudere le frontiere sarebbe irrazionale e impossibile", e che non bisogna cedere al panico,  ma “lavorare con gli alleati ed essere leader coraggiosi”. Ieri sera, fresca della vittoria in Arizona, Hillary ha sfidato Trump, ricordando al Paese: “L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono leader che ci incitano ad avere più paura”.  Bernie Sanders ha definito gli attacchi “un altro tentativo codardo di terrorizzare innocenti civili”, ma nel corso della giornata ha preferito ritornare sul suo tema caro, e cioè le ingiustizie sociali ed economiche del capitalismo americano.
 

La settimana elettorale si concluderà sabato con tre consultazioni, ma solo per i democratici: lo Stato di Washington, Alaska e Hawaii. Si tratta di caucus in tutti e tre gli Stati, cioè il formato più aperto che favorisce Bernie Sanders. Ma almeno alle Hawaii, dove il presidente Barack Obama è amato e popolare, s pensa che Hillary riuscirà ad avere la meglio sul rivale. I repubblicani invece riposano fino al 5 aprile, con le primarie del Wisconsin. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero