Al Parlamento europeo di Strasburgo primi funerali di Stato mai organizzati dall'Ue per l'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl. La bara di Kohl è arrivata...
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Da lì è stata poi trasportata nell'emiciclo, dove solitamente si riuniscono gli eurodeputati in seduta plenaria, per la cerimonia funebre e i discorsi ufficiali. I leader e gli ospiti arrivati al Parlamento sono stati accolti dal presidente dell'eurocamera Antonio Tajani.
Sono entrati tra gli altri il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Per l'Italia sono arrivati gli ex premier Silvio Berlusconi e Romano Prodi e il ministro degli Esteri Angelino Alfano. In molti, all'ingresso, lasciano un ricordo su uno dei libri funebri allestiti fuori dall'emiciclo.
«Helmut Kohl è stato un architetto della Germania unita, un costruttore dell'Europa e un amico della Francia».
«Non fondare un club per i democratici cristiani tedeschi in paradiso, hai fatto abbastanza, riposa nella pace eterna!». Usa l'ironia anche in questa occasione Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, che porge così il suo saluto e omaggio all'ex cancelliere Helmut Kohl. Juncker descrive Kohl come un patriota europeo che «ha contribuito più di chiunque altro a riunificare il continente» e, nel suo discorso «non da politico, ma da amico», aggiunge che «ci lascia un gigante del dopoguerra, era diventato un monumento continentale».
«Quando un uomo guarda al di là delle frontiere si riesce a creare una casa comune ma ora non possiamo dire che tutto è stato fatto come Kohl voleva» sono state le parole del premier russo Dimitri Medvedev nella sua orazione funebre. «Dobbiamo continuare a lavorare insieme - ha proseguito -, ci sono ancora frontiere. Oggi a causa delle nostre contraddizioni non stiamo realizzando a pieno questo ideale. Un'Ue unita, sicura e prospera è il nostro obiettivo. Questa responsabilità passa ora a tutti i leader europei».
Helmut Kohl «ha voluto creare un mondo in cui nessuno dominasse sull'altro, un mondo in cui la cooperazione è migliore del conflitto e nel quale si prendessero decisioni di gruppo migliori rispetto a quelle dei singoli dittatori». Così l'ex presidente americano Bill Clinton, nella sua orazione funebre per Kohl. «Il 21esimo secolo in Europa, è evidente, è cominciato sotto la sua custodia», ha aggiunto, «e lui ci ha dato la possibilità di essere coinvolti in qualcosa di più grande di noi stessi, più grande delle nostre fugaci carriere», ha aggiunto Clinton rivolgendosi ai leader mondiali presenti alla cerimonia d'addio. «L'ho amato», ha detto Clinton, indicando la bara di Kohl avvolta nella bandiera europea. Ha poi concluso ironicamente, «Hillary ha detto che l'ho amato perché è l'unica persona che ha avuto un appetito più grande del mio a tavola, e il suo grande appetito andava anche oltre il cibo», ricordando gli incontri con Kohl a Washington e le raccomandazioni sul suo ristorante preferito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero