Milano. Guerra tra gang, terrore nella metro: arrestati due latinos dell'Ms13

Sono stati fermati dalla polizia gli autori dei due tentati omicidi avvenuti la sera di domenica 3 luglio nei pressi della discoteca Lime Light, a Milano. Sono entrambi originari...

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Sono stati fermati dalla polizia gli autori dei due tentati omicidi avvenuti la sera di domenica 3 luglio nei pressi della discoteca Lime Light, a Milano. Sono entrambi originari di El Salvador e appartengono alla gang sudamericana Ms13. In manette Antonio Omar Velasquez detto «Chukino», 20enne irregolare con precedenti per rissa e porto abusivo di arma bianca e Arturo Mauricio Sanchez Soriano detto «Peludo», 21enne regolare con gli stessi precedenti dell'altro.


Velasquez è accusato di essere l'autore dell'aggressione avvenuta in via Castelbarco nei confronti di un 22enne salvadoregno ritenuto erroneamente membro di un'altra gang. Dopo averlo ferito alla gola con un taglierino, è scappato su un'auto assieme a una piccola parte del gruppo di venti sudamericani che aveva provato invano a entrare in discoteca. Uno dei due fermati è anche accusato del tentato omicidio, la stessa sera, di un albanese colpito da una coltellata al cuore sul tram 15.

Velasquez «Chukino» è stato preso in un parchetto che gli investigatori ritengono sia il luogo dove vengono formate le nuove leve della gang. Sulla posizione esatta del luogo di ritrovo, però, c'è il riserbo. «Sanchez Soriano invece si era affiliata alla Ms13 in El Salvador, lo dimostrano i tatuaggi che ha sul corpo - spiegano gli investigatori della Squadra mobile che nella notte tra venerdì e sabato hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare - Nessuno dei due arrestati ha avuto reazioni, non sembravano pentiti delle loro azioni, soprattutto Sanchez è apparso totalmente indifferente».

Secondo quanto accertato dagli agenti, proprio Sanchez «Peludo» Soriano stava puntando ad affermarsi come leader della Ms13 a Milano e l'unico modo per dimostrare il proprio valore è attraverso azioni violente e talvolta gratuite. «Il fatto che abbia ferito gravemente un innocente, ma di fatto ucciso viste le condizioni della vittima, non è un disvalore - spiegano gli investigatori - Ha comunque dimostrato di essere pronto a tutto, un pandillero affidabile. E anche di fronte al rischio concreto di una condanna a oltre 20 anni, non cede di un passo con rivelazioni sulla gang o sui complici presenti quella sera».


Il coltello a serramanico usato per colpire 4 volte l'albanese è stato trovato dietro un mobile a casa di Sanchez. Nelle immagini riprese dalle telecamere nel punto in cui è avvenuto l'accoltellamento dell'albanese (quelle sul tram non erano in funzione ma non erano state manomesse) è filmata la brutale aggressione e l'agonia del giovane a cui gli amici tentano invano di prestare soccorso. Il 18enne è andato immediatamente in arresto cardiaco e all'arrivo dell'ambulanza le sue condizioni erano già disperate. Il 22enne salvadoregno ferito alla gola poco prima da Velasquez con un taglierino, invece, ha riportato 10 giorni di prognosi ma 120 punti di sutura e la quasi perforazione della trachea.


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Il Messaggero